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Polemica Baudo-De Filippi: chi ha ragione?

La scorsa settimana a seguito del vistoso calo d’ascolti del Festival di Sanremo, avevamo assistito durante la consueta conferenza stampa del mattino ad un amaro sfogo del direttore artistico, nonché presentatore della kermesse canora, Pippo Baudo: “una responsabilità che riguarda tutti noi, dobbiamo puntare sulla qualità, è una specie di crociata che bisogna percorrere. L’evento ormai non esiste più. Esiste solo” aggiunge Baudo “se ha un effetto scandalistico. Se avessi litigato con Chiambretti, se avessimo fatto quello che è successo a Miss Italia, il pubblico si sarebbe acceso”. “La lite tra Fegiz e Cutugno (al Dopofestival, ndr), ha avuto un ascolto altissimo. Quindi”-prosegue Baudo- “scazzottiamoci, prendiamoci a sputi in faccia. Ma così imbarbariamo il pubblico, il pubblico lo fottiamo e avremo un’Italia di merda”.

In molti hanno visto in queste parole una vera è proprio critica nei confronti di certi programmi trasmessi dalla concorrenza, in particolare di “Amici di Maria De Fillippi”, gara a squadre di aspiranti giovani artisti ospitati in una scuola, dove ormai la rissa verbale tra i partecipanti ma anche tra professori e alunni è all’ordine del giorno.

La risposta della De Filippi non si è fatta attendere, giunta dalle pagine de La Stampa di Torino di cui riportiamo alcuni significativi passaggi: ”Trovo sconveniente accapigliarsi sulla tv di qualità. Chi stabilisce cosa sia la qualità? Colui che è unto del Signore? Cosa fa stabilire chi sia titolare della qualità e chi no? Avvelenato dalle critiche, Baudo sparge accuse qua e la. Chissà poi perché non difende il suo operato invece di far paragoni e tirare in mezzo chi non c’entra.


Il picco d’ascolto arriva al momento della lite tra Fegiz e Cutugno. Ecco, guarda come paga la lite in tv. Ecco, se tutti si prendessero a pesci in faccia, s’appagherebbe la rete dell’ascolto mancato. Ma se l’assunto del programma è la rassegna della canzone italiana, perché ci si deve stupire se, di fronte all’intoppo, il dito sul telecomando si congela? Quella è una rassegna e l’intoppo non dovrebbe esserci.

Se racconto una storia che contenga sentimenti”- aggiunge la De Filippi- “che siano d’amore, di affetto, di amicizia, di speranza, so che qualcuno mi starà a sentire. E se poi di quella storia darò un esito, anche minimo, so che la gente mi starà a sentire ancora di più”.

Non dimentichiamoci che abbiamo una regione invasa dalla spazzatura, abbiamo un Parlamento dove mangiano la mortadella e si tirano i pezzi di pane, abbiamo ministri indagati, forse maestri pedofili e onorevoli in attesa di giudizio che non arriverà perché onorevoli. Mi pare che le storture siano così tante e così all’ordine del giorno – pur volendo evitare in ogni modo demagogia spicciola – che se Sanremo fa qualche punto di share in meno, ma che sarà mai?

Premesso che ieri durante Domenica In, in diretta da Sanremo, Pippo Baudo si è scusato con la De Filippi per le parole pronunciate in un momento d’ira, consentiteci una breve riflessione, che, in quanto del tutto personale, esprimeremo in prima persona.

Non ritengo che la critica che Baudo si è sentito di esprimere in un momento d’alterazione sia del tutto sbagliata. Anzi, io che da sempre sono assoluto propugnatore di un modello televisivo volto all’intrattenimento ma anche di tipo didattico ed educativo, non posso che bollare certe trasmissioni che di educativo hanno ben poco.

Dobbiamo partire dal presupposto che la televisione, volenti o nolenti, fa ormai parte della nostra vita, il cui potere di influenza sulle masse è enorme, la situazione politica di questi ultimi anni nel nostro Paese ne è un esempio evidente.

Mi viene difficile pensare che trasmissioni in onda nei pomeriggi, dove bei giovani e arrembanti ragazze si corteggiano avidamente, non vadano in qualche modo a condizionare gli atteggiamenti del pubblico altrettanto giovane che le segue. Stesso discorso vale per la trasmissione tirata in ballo da Baudo, dove ormai la gara è scesa in secondo piano per far spazio a continue discussioni e ripicche.

Che insegnamento diamo ai nostri figli con questi programmi, tipo Grande Fratello, dove emeriti buoni a nulla danno sfoggio del proprio successo, mentre chi studia e fatica si ritrova al punto di partenza? E se non c’è un genitore dispensatore di buoni principi, con quali valori crescerà il giovane che pende dalle labbra del Dio catodico?

Ha ragione la De Filippi quando dice che nessuno può stabilire cosa sia la qualità, è anche vero però che troppo spesso la qualità in tv la si confonde con la convenienza, sapendo che quel determinato prodotto, offerto con caratteristiche precise, darà senz’altro i suoi frutti, come confermano i dati auditel di certi programmi.

E allora? Solo perché portano denaro alle casse della propria azienda siamo autorizzati a trasmetterli? Solo perché la Campania è invasa dalla spazzatura, abbiamo il benestare a proporre tutto quello che ci pare in tv?

Io continuo a portare l’esempio di televisione “pulita”, quale il Dopofestival di Sanremo, dove a parte qualche polemica gratuita, il pubblico si è soprattutto divertito, per l’ironia e la comicità che il programma sprizzava da ogni dove e non mi sembra che fosse una trasmissione da edizioni Paoline, tanto per intenderci. Sarò forse qualunquista, forse bacchettone, ma in queste circostanze sono lieto di sembrarlo.

4 commenti su “Polemica Baudo-De Filippi: chi ha ragione?”

  1. La de filippi di sicuro non fa tv di qualità e su questo baudo ha ragione, basta litigare per fare audience. ma è pur vero che la tv di baudo è quella di 50 anni fa, che andava bene per il bianco e nero, e quando la gente ancora si chiedeva come facesse quella strana scatola luminosa a parlare!!!

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