La pubblicità è l’anima del commercio, una massima che ha esercitato in questi ultimi anni la sua valenza, in particolare sul mercato radiotelevisivo privato, che fa dei ricavi derivanti dai pacchetti pubblicitari, comprensivi di spot televendite e affini, la propria principale fonte di sostentamento.
Niente di male quindi, nel cercare di regolamentare questo enorme bacino a disposizione delle aziende televisive in particolare, essendo il veicolo catodico il più affermato in assoluto, affinché ogni struttura se ne possa avvalere, godendone i benefici.
In Italia con l’avvento della legge Gasparri, dal nome dell’allora ministro che la ideò, su cui tuttora si basa il sistema radiotelevisivo italiano, è stato creato il Sic, l’acronimo sta per Sistema integrato delle telecomunicazioni. Il Sic è un enorme paniere, una torta di smisurate dimensioni, su cui ogni soggetto che orbita nel sistema delle telecomunicazioni può affondare le mani, ma con un limite alla propria brama, indicato come tetto antitrust, del 20%.