L’inchiesta: inizia il Festival di Cannes 2008. I film che vincono sono apprezzati al botteghino?

Inizia oggi il sessantunesimo Festival di Cannes con la cerimonia d’apertura fissata per le 19.15. Da qui al 25 maggio, giorno di chiusura e di premiazione, i fortunati presenti vedranno sfilare, su una delle passerelle più importanti del cinema mondiale, star note e meno note e protagonisti delle pellicole in gara e fuori concorso, assisteranno alle lezioni di cinema tenute da Quentin Tarantino e alle proiezioni speciali in programma.

Ad aprire la rassegna il film di Fernando Meirelles, Blindness, mentre in chiusura il nuovo film di Barry Levinson con Robert De Niro, What Just Happened, che però non concorre al premio. Due le pellicole italiane in gara: Gomorra di Matteo Garrone, che sembra essere la quinta essenza del cinema e Il divo di Paolo Sorrentino.

Quello che molti di voi lettori mi chiedono è quanto piacciono realmente al pubblico i film vincitori delle rassegne cinematografiche. Oggi, L’inchiesta cercherà di darvi una risposta prendendo ad esempio gli ultimi 2 vincitori della Palma d’oro: 4 mesi 3 settimane 2 giorni e Il vento che accarezza l’erba.

Vincent: l’ennesima serie investigativa

Vincent Gallagher è un poliziotto, ora in pensione, che gestisce una società investigativa. La sua vita non è delle migliori: sovrappeso, dedizione totale al lavoro, moglie che lo abbandona per un altro, vari malanni, eppure lui, noncurante dei problemi che ha, accetta sempre nuovi casi da risolvere e casualmente tutti ricordano a tratti la sua esistenza.

I casi, che affronta Vincent, creata nel 2005 dalla Granada Television e trasmessa la prima volta in Inghilterra sul canale ITV, spaziano dall’adulterio del primo episodio (quello che ho guardato per voi) agli omicidi, da indagini circa possibile denaro sporco a semplici pedinamenti.

La serie, appare sin dall’inizio molto ben curata, ma altrettanto lenta nei modi e soft nelle musiche. Lo stile inglese (Wire in the Blood, che io preferisco mille volte), non si fa aspettare: molte parole, poca azione, tutto ovattato e riflessivo.