Tornano i falsi quiz televisivi, com’è possibile?


A pochi mesi di distanza, ci tocca tornare a denunciare l’endemico fenomeno delle televendite truccate da quiz televisivi, a riprova che esiste un evidente “buco” a livello legislativo che permette, viste le esigue sanzioni, a coloro che portano avanti queste vere e proprie truffe di continuare ad agire indisturbati nei confronti del pubblico più indifeso, tra cui anziani e persone sole.

La tecnica è sempre la medesima, i telespettatori vengono chiamati, rispettando un tempo massimo che guarda caso slitta sempre, ad indovinare gli interpreti di canzoni famosissime il cui titolo viene riportato in bell’evidenza, attirati da un premio di 5000 euro e oltre (si arriva anche a 10.000 euro). I numeri da comporre sono con prefisso 899 e 894 a pagamento. In genere il costo di ogni chiamata dovrebbe essere (il dubbio c’è) di un euro. Viene difficile credere che tutti i concorrenti attratti da un premio così succulento non siano in grado di azzeccare subito la risposta corretta, ma è quello che accade in questi sedicenti quiz, facendo balenare il dubbio sull’autenticità del pubblico chiamante.

In alto sullo schermo scorrono le scritte quasi indecifrabili che rivelano la reale natura del programma: una normalissima televendita di loghi e suonerie, mentre in basso a caratteri minuscoli viene riportata la dicitura “Televendita” che spesso nelle trasmissioni notturne viene omessa. Ovvio che coloro che architettano una siffatto raggiro, ben consci di quello che stanno facendo, cercano di cautelarsi dalle inevitabili sanzioni che prima o poi arriveranno sulle loro teste e di quelle delle emittenti, alcune delle quali a valenza nazionale (Canale Italia), che si prestano a mettere in onda certe ignominie. Ci si chiede come sia possibile che queste tv, alcune anche di un certo spessore, decidano di avallare, dequalificando tra l’altro il proprio ruolo, il “lavoro” di aziende senza scrupoli, ma che probabilmente pagano bene gli spazi pubblicitari a loro affidati.

Falsi quiz televisivi, ci risiamo!

Il lupo perde il pelo ma non il vizio, parliamo delle televendite di loghi e suonerie travestite da quiz a premi, che compaiono regolarmente sui palinsesti di alcune televisioni nazionali, in particolare Canale Italia e Europa 7 a cui vanno ad aggiungersi innumerevoli realtà locali. L’ultimo della serie si chiama Quiz Mania (già Quizionario) in onda tre volte al giorno in diretta, dove un’affascinante conduttrice di nome Francesca, invita a comporre la parola più lunga con una serie di lettere che appaiono in sovrimpressione, il vincitore, ammesso che ce ne sia uno, si aggiudica la ghiotta somma di 1500 euro con la possibilità di aggiudicarsi un ulteriore bonus di 2000 euro se riesce ad individuare la parola con tutte le lettere proposte, da aggiungere che i numeri indicati (con prefisso 899 e 894) riportano il costo per ciascuna chiamata di un euro.

Rimane incerto il meccanismo di selezione dei presunti concorrenti, nella maggior parte dei casi indirizzati verso una segreteria telefonica che invita a riprovare. La scritta televendita appare a caratteri minuscoli ed appena visibile in un angolo del teleschermo, mentre la presentatrice si guarda bene dal farne la benché minima menzione, il sito www.quiz-mania.info presente su un testo scorrevole anch’esso di non facile individuazione, non è altro che un home page con scarne informazioni, dove si dà la possibilità di scaricare un wallpaper.

Pubblicità – 15 – Televendite:un mercato in espansione

Quante volte ci capita nel corso della giornata di seguire all’interno dei palinsesti televisivi degli spazi di media durata, dove uno o più presentatori cercano di convincerci della bontà di un prodotto? Innumerevoli potremmo dire, anzi ci è senz’altro consentito aggiungere che quello delle televendite, è un mondo che ormai fa parte della nostra vita, una vera e propria giungla attraverso cui il telecomando prova a districarsi.

Il mercato delle televendite in Italia ha raggiunto un’ampia fetta di pubblico solo di recente, un tempo le telepromozioni erano prerogativa delle sole emittenti locali, le quali tutt’ora basano una buona percentuale dei loro bilanci sugli introiti dati da questi spazi che in molti casi hanno reso celebri, al positivo ma anche al negativo, coloro che ne sono protagonisti.

Troppo spesso è capitato e purtroppo ancora accade, che in taluni casi le proposte contenute all’interno di questi programmi non siano così autentiche, facendo associare da un pubblico di natura diffidente quale quello italiano, il concetto di televendita alla truffa. E’ soprattutto per questo motivo che il nostro Paese è ancora gli albori rispetto ad un settore che all’estero, in particolare negli Stati Uniti e Gran Bretagna ma anche in Germania, è ben radicato.

Pubblicità – 5 – Mediashopping

Tempo di acquisti con Mediashopping!:”Il canale tutto dedicato allo shopping!”. Come recita uno degli slogan, che caratterizza questo marchio di proprietà Mediaset. Mediashopping trasmette sul digitale terrestre dall’ottobre del 2005, ma i telespettatori lo conoscevano già da un anno prima, con le numerose “finestre” notturne, sulle tre reti dell’azienda di Cologno Monzese.

Forse non tutti sanno che l’origine di questo canale, dedicato per intero alle televendite, risale al 2000, quando l’allora azienda tedesca Hot (Home Order Television), decise di rilevare il network nazionale Rete Mia, per farne appunto una rete di vendite televisive, nel frattempo il nome era cambiato in Home Shopping Europe, divenuto poi nel 2003 Canale D, fu allora che nacque la partnership con Mediaset e il marchio Mediashopping, divenuto in seguito una vera e propria rete, quando gli studi furono trasferiti da Roma-Fiumicino a Milano-Segrate dove sono attualmente.

Il direttore è Rodrigo Cipriani, che tra i suoi trascorsi annovera più di un decennio di attività come manager a Publitalia ’80, la potente concessionaria di pubblicità delle reti Mediaset. Ogni giorno i dieci presentatori, si avvicendano nella conduzione di show, dedicati ai prodotti piu’ disparati: da quelli per la cucina, al fai da te, agli attrezzi ginnici, proposti da colei che di fatto è l’icona di Mediashopping: Jill Cooper, dall’ inconfondibile accento italo-americano, che ho avuto il piacere di conoscere, nei quasi tre anni di militanza a Home Shopping Europe, in qualità di presentatore.