Distretto di Polizia 9, arrivano Tullio Solenghi, Natasha Stefanenko e Stefano Pesce

Ci sono numerose novità riguardanti Distretto di polizia 9, la serie della Taodue, diretta da Alberto Ferrari e Matteo Mandelli, che andrà in onda a partire da settembre su Canale 5: oggi siamo in grado di svelarvi quali saranno i protagonisti dei prossimi ventisei episodi e con chi dovrà vedersela il Decimo Tuscolano.

Partiamo dai protagonisti: il commissario sarà nuovamente Luca Benvenuto (Simone Corrente); confermati l’agente scelto Anna Gori (Giulia Bevilacqua), l’ispettore Elena Argenti (Anna Foglietta), il sovrintendente Giuseppe Ingargiola (Giovanni Ferreri) e i vice sovrintendenti Vittoria Guerra (Daniela Morozzi) e Ugo Lombardi (Marco Marzocca); escono di scena, come precedentemente anticipato, Alessandro Berti (Enrico Silvestrin) e dopo qualche episodio Raffaele Marchetti (Max Giusti); non torna, almeno per ora, l’ispettore capo Mauro Belli (Ricky Memphis).

Le new entry. Entrano nel cast i poliziotti, dal carattere diametralmente opposto, Lorenzo Monti (Stefano Pesce), uomo esperto e scostante, dal passato burrascoso, e Gabriele Mancini (Flavio Mancini), esuberante, solare e donnaiolo, il magistrato Michele Stasi (Alessandro Mario), il PM Davide Castelli (Tullio Solenghi) e una donna russa dal fascino particoalre (Natasha Stefanenko). Dovrebbe essere certa anche la presenza di Lorenzo Majnoni nei panni del Maggiore Sartori, Capo della DIA di Palermo.

Amiche mie: riassunto delle puntate 9 e 10

Le nostre Amiche ci dimostrano quanto sia complesso essere donna oggi, con una doppietta di puntate in cui i problemi vengono a galla, si fanno spigolosi e cominciano a dare obiettivamente fastidio. Sembra quasi si tratti del prezzo da pagare per la ricerca della felicità, che comprende uno scomodo scontro con l’imperfezione e con il tradimento delle aspettative.

Questo lo sa bene Marta (Luisa Ranieri), che ha ricevuto recentemente un riconoscimento non da poco da parte di Alberto (Michele La Ginestra) che, lo dico con sincerità, inizialmente prometteva poco o niente.

Dopo essere riuscito a lasciare la moglie per lei, si ferma lì, e non le fa presentare il tg della sera, allo scopo di non esporsi troppo. Potrebbe sembrare solo un problema temporaneo, ma le cose stanno diversamente: alla fine questo fatto si dimostrerà come l’inizio di una serie di sfortunati eventi, che si concluderanno con il ritorno dell’uomo dalla moglie.

Vedreste mai un film con Tommaso Crociera o Guglielmino Fabbro? Già l’avete fatto!

Il successo del discusso Scusa ma ti chiamo amore ha riacceso una curiosa diatriba sull’importanza che ha un bel nome per essere un attore di successo. Mi spiego meglio: può una ragazza che vuol fare cinema chiamarsi Michela Quattrociocche? Quanto conta l’importanza di un bel nome per riuscire a sfondare nel fantastico mondo patinato dello spettacolo?

Homer in una puntata de I Simpson cambia il suo nome in Max Power e diventa subito una celebrità. In Italia Carlo Pedersoli (Bud Spencer) e Mario Girotti (Terence Hill) diventano gli attori più visti del cinema italiano modificando la loro identità anagrafica. Lo stesso successo arriva anche a Serena Faggioli (Serena Grandi) e Sofia Scicolone (Sophia Loren) e ultimamente a Riccardo Fortunati (Ricky Memphis). Sarebbero diventati quelli che sono mantenendo il loro nome o sarebbero finiti nell’anonimato?

La risposta è semplice: il talento è importante, il bel nome aiuta, ma non condiziona irreparabilmente la possibile notorietà dell’attore. Alcuni esempi in Italia possono essere: Alberto Sordi, Carlo Verdone, Isabella Ferrari, Anna Falchi, Giovanna Mezzogiorno, Michele Placido, Stefania Rocca, Paolo Villaggio, Fabio Volo, Stefano Accorsi e Stefano Pesce. Pur avendo nomi di animali, colori, azioni, oggetti, o altro queste persone si sono affermate sul piccolo e sul grande schermo.