Il blob dei blog: Europa + Coen = Oscar

La consueta rubrica settimanale Blob dei Blog quest’anno vola per voi nel fatato mondo di Hollywood per raccontarvi quanto è accaduto stanotte alla notte degli Oscar, quando, mentre voi beatamente dormivate (me lo auguro per voi), io mi seguivo la cerimonia, scoprendomi veggente e gustandomi la vittoria europea (tutti gli attori premiati) sul cinema americano.

A bocce ferme è chiaro che a festeggiare veramente sono in tre: i fratelli Coen, dominatori assoluti della manifestazione (4 premi, di cui tre, tra i più importanti), The Bourne Ultimatum, vincitore di ben tre statuette e l’Italia che si porta a casa due premi, Miglior Colonna Sonora (Marianelli) e Miglior Scenografia(i coniugi Ferretti – Lo Schiavo), alla faccia di chi si dimentica del cinema italiano e dei suoi grandi maestri.

Tra gli sconfitti più eccellenti citerei, e lo faccio senza problemi, Johnny Depp, Cate Blanchett, Espiazione e Michael Clayton (per entrambi un solo riconoscimento) e soprattutto Lo scafandro e la farfalla, che rimane a bocca asciutta (come previsto) rimanendo quattro volte nominato e quattro volte deluso.

Recensione: Il petroliere – Un film da vivere più che da guardare

Il petroliere, candidato all’oscar per la migliore regia, il miglior montaggio, la migliore scenografia, miglior fotografia, miglior sceneggiatura non originale, miglior sonoro e miglior attore protagonista, narra trent’anni (1898-1927) di vita di Daniel Plainview (Danny Day-Lewis), un minatore, che nel 1898 cercando un giacimento d’argento, s’imbatte in un giacimento di petrolio.
Il petroliere, diretto magistralmente da Paul Thomas Anderson (Magnolia), racconta, attraverso primi piani e panoramiche, suoni assordanti e silenzi angoscianti, la vita di un uomo in continua competizione con il mondo, alla continua ricerca del successo, pronto a tutto per ottenerlo, dal crearsi una storia strappalacrime (la moglie morta per dare alla luce il figlio), al rinnegare se stesso e il suo credo (la confessione pubblica di essere un peccatore) pur di avere terre da trivellare.
There will be blood (il nome originale della pellicola) è la vita di un bambino, H.W. (Dillon Freasier) orfano rimasto sordo in seguito all’esplosione di un pozzo, preso dal protagonista per non rimanere solo, e perso dallo stesso per la sua incapacità di amare; è l’avidità di un ipocrita predicatore opportunista, il rivale numero uno del petroliere, un uomo di fede (si fa per dire) schierato contro un uomo del tutto materialista e avido.

Weekend al cinema: solo 4 titoli, ma 3 hanno candidature all’Oscar!

Questa settimana solo quattro nuovi titoli in arrivo nelle sale italiane, di cui tre drammatici e un romantico, ma, a parte Parlami d’amore (unico film italiano del quartetto, nonché primo film da regista per Silvio Muccino), tutti gli altri hanno qualche candidatura all’Oscar. Quello da non perdere dovrebbe essere Il Petroliere. Conosciamo nel dettaglio, uno ad uno i film proposti:

Parlami d’amore: Sasha è un tossicodipendente che vive sin da piccolo in una comunità. Quando finalmente può uscire e tornare alla vita normale, si innamora di Benedetta la figlia di uno dei benefattori del centro. Un giorno sua macchina si scontra contro quella di Nicole, una donna dal passato travagliato. In lei troverà un’amica, una confidente, una maestra che l’aiuterà a conquistare l’amore della sua vita. Scritto, diretto e interpretato da Silvio Muccino, finora solo attore (L’ultimo bacio, Che ne sarà di noi, Il mio miglior nemico, Manuale d’amore) il film mescola drammaticità a romanticismo. Il cast propone, oltre all’attore romano anche Carolina Crescentini (Notte prima degli esami – Oggi), Aitana Sánchez-Gigón (Io non ho paura). Il film è uscito già ieri, in concomitanza con la festa di San Valentino.

Away from her – Lontano da lei: una donna malata di Alzheimer deve dividersi dal marito per stabilirsi in una casa di cura. Col tempo perderà ogni ricordo del marito e si invaghirà di un altro paziente. Del cast fanno parte Julie Christie (Il dottor Zivago), candidata all’Oscar come migliore attrice protagonista, Gordon Pinsent (Il caso Thomas Crown, The Good Shepard), Michael Murphy (Salvador, Manhattan, I compari) e la già premio oscar Olympia Dukakis (Stregata dalla luna). La regia è affidata all’esordiente Sarah Polley, attrice di film come La mia vita senza di me e La vita segreta delle parole, ma candidata all’Oscar 2008 per la miglior sceneggiatura non originale.