Amir (Khalid Abdalla) e Hassan sono due amici fraterni (in realtà molto di più), di classi sociali differenti: il primo è un pashtun, figlio di Baba (Homayoun Ershadi), un uomo influente di Kabul; il secondo è un hazara, figlio del servo di Baba. Il giorno più importante della città, la gara degli aquiloni, si contraddistingue per due fatti che daranno una svolta al film: i due bambini vincono la gara degli aquiloni, ma Hassan, per recuperare quello battuto nel finale e regalarlo al suo compagno di giochi, viene sodomizzato da ragazzi più grandi, sotto gli occhi impietriti di Amir, che però non muove un’unghia per salvarlo.
Col tempo, il tragico ricordo di quel giorno, diventa un ossessione per il bambino Pashtun, che cerca in tutti i modi (ridicolizzandolo, facendolo passare per ladro) di allontanare dalla sua vita il giovane Hazara, cosa che gli riuscirà poco prima dell’invasione dell’Afganistan da parte dell’esercito dell’Unione Sovietica.
Negli Stati Uniti Amir riuscirà a ricostruirsi una vita insieme al padre malato, che gestisce una pompa di benzina e a Soraya, la figlia di un colonnello dell’esercito Afgano, anch’essa sfuggita all’invasione e mai più tornata in patria, con cui convolerà a nozze. Una telefonata arrivata dal lontano Oriente, darà la possibilità al ragazzo di sistemare i conti lasciati in sospeso nella sua terra natale.