L’automobile della polizia insegue un fuoristrada risultato rubato, il commento dello speaker si alterna a quelli concitati dei poliziotti intenti al tallonamento. Chi è alla guida del suv non sembra affatto intenzionato a fermarsi nonostante le sirene spiegate alle sue spalle, la corsa prosegue tra le strade cittadine mentre cala la notte e le luci delle auto si fanno accecanti. A un certo punto l’imprevisto: il mezzo inseguito si ferma e mentre gli agenti accennano a scendere per procedere all’arresto, fa marcia indietro speronando la pattuglia, uno, due, tre volte, i poliziotti sono costretti a fermarsi, la loro auto ha subito danni notevoli, il suv prosegue la sua folle corsa, ma ancora per poco, più tardi altre pattuglie gli taglieranno la via di fuga.
Può la realtà essere più avvincente di un qualsiasi soggetto televisivo o cinematografico? La risposta è affermativa dopo aver visto il documentario Police Interceptor in onda dallo scorso anno sul network inglese Five, di cui sono già andate in onda tre serie per un totale di 21 episodi. Protagonista la polizia dell’Essex, contea dell’Inghilterra orientale, tra le più attrezzate al mondo. I più importanti ritrovati tecnologici fanno parte dell’equipaggiamento dei tutori della legge inglesi, fra cui un aggiornatissimo sistema informatico collegato alle video-fotocamere montate sulle auto, che monitora costantemente i veicoli incrociati, stabilendo a tempo di record quelli considerati sospetti.