Ascolti Tv: Giovedì 7 Febbraio – vincono Striscia, Don Matteo e la Giallappa’s

Anche oggi, vi racconteremo la televisione in numeri, attraverso i dati sugli ascolti ricavati dai comunicati stampa ufficiali Rai e Mediaset, dati che possono aiutarci a capire il gusto del pubblico (anche se ho i miei dubbi) e a valutare l’evoluzione dei palinsesti televisivi.

Vi voglio ricordare che la percentuale è riferita alla quota di mercato (share) riferita al target commerciale 15-64 anni, mentre il numero di spettatori è il numero riferito all’intera totalità dei telespettatori.

Ieri vince la giornata… Striscia la notizia (che novità!). La prima serata va a Don Matteo, anche se Mediaset legge evidentemente altri dati dando la vittoria a Ris 4. Benissimo finalmente, Rai2 con Annozero la trasmissione più vista dopo quelle delle reti ammiraglie di Rai e Mediaset. Infine, in seconda serata, si affermano Tutto Dante (pubblico) e Mai dire Grande Fratello (share).

A tu per tu con il Grande Fratello 8: è già crisi d’audience?

L’ultima sentenza dell’Auditel è suonata come una condanna per il Grande Fratello 8, giunto alla terza puntata e già a corto d’ossigeno. Lunedì scorso la puntata del padre di tutti i reality è stata seguita da solo 4 milioni 854mila telespettatori, che nella fascia di sovrapposizione hanno preferito le vicende dell’avvocato Rocco Tasca alias Sebastiano Somma (Un caso di coscienza 3), in 5 milioni 440mila, concedendo la vittoria della serata allo show di Canale 5 solo in virtù della maggiore durata. Se mettiamo sulla bilancia i risultati non esaltanti delle precedenti puntate della fiction di Raiuno, ce n’è abbastanza per preoccuparsi delle sorti di un reality che dopo otto edizioni comincia a mostrare i propri limiti.

Già l’anno scorso il Grande Fratello 7 in onda di giovedì aveva faticato non poco a prevalere sull’acerrimo avversario Don Matteo, da cui aveva dovuto subire sonore batoste ed è forse per questo che i dirigenti Mediaset, nella fattispecie il direttore di Canale 5 Massimo Donelli, annusando l’aria che tirava, non proprio buona, ha deciso di trasferire nel 2008 baracca e burattini, (l’accostamento non è casuale) al lunedì, sperando in un miglior riscontro di pubblico, ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti: nel 2007 l’edizione del Grande Fratello era partita con 6 milioni 500mila spettatori, quest’anno con 5 milioni 616mila.

Certo è che l’edizione 2008 non è nata sotto i migliori auspici: nella prima puntata un gruppo di scalmanati aveva raso al suolo la cupola trasparente, brutta assai a dir la verità, eretta a Ponte Milvio, nell’area romana e destinata a contenere i pretendenti all’ingresso nella casa più spiata d’Italia. Poi lo scorso 4 febbraio, un terribile temporale con pioggia mista a grandine ha letteralmente distrutto buona parte dell’edificio, con conseguente totale riedificazione a tempo di record da parte delle maestranze e un look tutto nuovo, che vedremo nella puntata di lunedì prossimo.

Camera Café: intervista a Roberta Garzia

Roberta Garzia è Gaia De Bernardi, l’affascinate vice direttore marketing di Camera Café, la sitcom di ispirazione francese, in onda ancora per una puntata domenica prossima alle 21.45 su Italia 1. Continuano cosi le vicende di Paolo Bitta (Paolo Kessisoglu) venditore e Luca Nervi (Luca Bizzarri), delegato sindacale, davanti al distributore di caffè più famoso d’Italia.

Nell’ultima stagione, caratterizzata da un leggero calo d’audience, abbiamo assistito alla fusione con la Digitex, odiata azienda concorrente e all’inserimento di nuovi innesti fra cui Caterina (Elena Santarelli), nel ruolo di responsabile nursery, Geller (Roberto Acornero), il cinico responsabile delle risorse umane, nonché alla conferma di alcuni elementi “storici” come Silvano (Alessandro Sampaoli), contabile dell’azienda, Patti (Debora Villa), impiegata archivista, De Marinis (Renato Liprandi), il direttore, Ilaria (Claudia Barbieri), direttore marketing, Alex (Sabrina Corabi), segretaria amministrativa, Pippo (Massimo Costa), fattorino dell’azienda e Olmo (Carlo Giuseppe Gabardini), tecnico informatico, oltre alla “nostra” Roberta che abbiamo incontrato in una pausa di lavoro:

Ciao Roberta! Gaia De Bernardi di Camera Café, una delle più divertenti sitcom televisive! I tuoi trascorsi sono teatrali vero?

Ebbene si! I miei primi passi in questo strano e affascinante mondo dello spettacolo, sono stati proprio su un palcoscenico! Il teatro è stata la mia prima passione ed ancora oggi lo amo tantissimo. Purtroppo non è sempre facile conciliare tutto e così negli ultimi tempi gli impegni televisivi mi hanno tenuta lontano dal teatro. L’anno scorso,dopo circa tre anni di pausa, sono riuscita a trovare il modo di fare uno spettacolo Il paradiso può aspettare all’Anfitrione di Roma. E proprio come agli inizi.. ti confesso che il cuore mi batteva sempre forte prima di fare il mio ingresso in palcoscenico.Non escludo che in un futuro abbastanza prossimo io possa fare qualcosa in teatro.

L’inchiesta – USA: sciopero degli sceneggiatori. Cioè?

Oggi voglio occuparmi di un argomento molto delicato e interessante per tutti gli amanti di cinema e serie televisive: lo sciopero degli sceneggiatori negli Stati Uniti. La protesta, iniziata i primi giorni di Novembre, dopo la scadenza del rinnovo contrattuale che doveva avvenire entro il 31 ottobre, si concretizza nella totale sospensione di qualsiasi scrittura per serie televisive, film e show.

Perché protestano le penne dello show business americano? Dovete sapere che loro ricevono il compenso solo sull’opera prima e la sua messa in onda. Di fatto per le repliche, la vendita in Dvd, lo sfruttamento delle loro opere su Internet e qualsiasi supporto portatile, non fanno entrare nemmeno un verdone nelle loro tasche. Vogliono parte del ricavato di queste categorie.

Cosa comporta uno sciopero del genere? Se la WGA (la Writers Guild of America), l’associazione degli autori dello spettacolo, dovesse continuare, come alcuni ben informati sostengono, fino a Marzo, sicuramente oltre ad aver fatto saltare la premiazione dei Golden Globe, potrebbero far saltare anche la premiazione degli Oscar e questo, a livello di immagine (oltre che economica essendo la seconda manifestazione per importanza pubblicitaria dopo il Superbowl), per il cinema statunitense, sarebbe una delle maggiori perdite di immagine della loro storia. Inoltre uno stop alla produzione costringerebbe le società a licenziare molti lavoratori (la Warner Bros già ha già tagliato 1000 dipendenti)