Home » Il primo deputato Italiano di seconda generazione, Khalid Chaouki sabato sera su Babel

Il primo deputato Italiano di seconda generazione, Khalid Chaouki sabato sera su Babel

E per la rubrica Nuovi Italiani, il canale 141 di Sky Sabato 4 maggio alle 21 con Babel dedica la puntata ad uno speciale documentario dal titolo Khalid for president! un g2 in parlamento, La storia del primo deputato italiano di Seconda Generazione eletto al Parlamento Italiano.

 

 In questi giorni mi è capitato di girare in un ospedale di Milano per la nascita di un neonipote e mi sono stupita davanti al numero delle tante mamme straniere presenti con noi nella sala d’attesa. Per ogni nazionalità l’ospedale aveva assunto un ostetrica-interprete. Ottimo segno di civiltà. Questo mi ha ricordato il bellissimo programma Piccole Mamme Crescono il docu-reality sul tema della gravidanza in età adolescenziale tra le donne straniere in Italia. E ora, per lo stesso programma arriva  il documentario Khalid for President! Che ritrae il percorso personale e politico del giovane Khalid Chaouki. 

 Nato nel 1983 in Marocco, da bambino Khalid si trasferisce  con la famiglia in Italia e cresce tra Parma e Reggio Emilia; qui inizia molto presto ad impegnarsi nel volontariato: diventa uno dei fondatori dell’associazione Giovani Musulmani d’Italia ed è membro della Consulta per l’Islam italiano presso il Viminale. Le telecamere di Babel hanno seguito Khalid per tutte le Politiche 2013, da Lampedusa a Scampia e in altre città italiane fino all’elezione ufficiale, ma proprio quando Khalid è arrivato a rivestire un ruolo importante  nel suo mandato, la sua famiglia, costretta dalla crisi economica a emigrare in Belgio, cambia paese  in cerca di fortuna.

“La storia di Khalid Chauoki è la testimonianza che bisogna cambiare rotta per capire come l’immigrazione e l’Italia siano cambiate e dove stiano andando. Questo racconto ci mette di fronte a un processo che non è più integrazione, ma partecipazione. Nessuno può prevedere il futuro, ma sarebbe sbagliato non accorgersi del presente”, afferma Arrigo Benedetti, autore e regista del documentario.

Lascia un commento