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La rivolta degli infermieri: nelle fiction italiane sono maltrattati

Medicina Generale (Raiuno), Terapia d’urgenza (Raidue), Crimini bianchi (Canale5), Chirurgia d’urgenza (in fase di produzione): gli emuli italiani di E.R. hanno fatto sbottare la sanità italiana, che in un articolo de Il Corriere della Sera, hanno detto basta (soprattutto riguardo alla serie di Canale5 che racconta casi di malasanità).

Aldo Pagni (segretario della società italiana di medicina generale) riguardo le storie raccontate: Una realtà inventata, distorta.

Mario Falconi (presidente dell’Ordine di Roma) riguardo le storie raccontate: non se ne può più di vedere rappresentata un’unica realtà.


Alfredo Siani (presidente Radiologi) riguardo la rappresentazione della sua categoria: Siamo ritratti come esecutori di esami ordinati da altri. Le radiografie dagli attori vengono lette all’incontrario

La loro contrarietà è più che lecita, non tanto perché l’argomento trattato è sempre quello di grande impatto, che capita una volta ogni tanto, semmai per il modo in cui viene rappresentata la sanità in Italia: è vero che una visita ambulatoriale, se non viene fatta dal Dr. House, non è molto accattivante per il pubblico televisivo, ma ci vorrebbe un taglio meno drammatico e stereotipato nella rappresentazione dei ruoli.

A supporto della mia tesi arriva Annalisa Silvestro (Federazione nazionale dei Collegi), che riguardo gli infermieri in tv dice:

Entriamo in scena solo se abbiamo una storia sentimentale col chirurgo o per recitare frasi banali, perlopiù in dialetto, la sigaretta in mano. La sanità non è cattiva, non è tutta casi disperati, risolti con gesti alla Rambo.

Concludendo: per motivi di produzione tutte le storie vengono semplificate (pensate alle serie investigative, dove il colpevole viene preso in 40 minuti, o a quelle giudiziarie, dove un caso viene dibattuto e risolto in tempi record), ma ciò non giustifica l’appiattimento dei caratteri secondari ridotti a sfigate macchiette.

La fiction è finzione, ma se racconta situazioni non plausibili diventa fantasy e se usa sempre gli stessi modelli (il medico superuomo bello e colto, che fa innamorare tutte le colleghe, l’infermiere buono solo a fare una battuta, che il massimo che possiede è la sua dignita), con scarsi contenuti (storie d’amore, scontro con i colleghi) è pure un fantasy scadente.

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