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Distretto di Polizia 8: la settima e l’ottava puntata

Nella settima puntata di Distretto di Polizia 8, Anna (Giulia Bevilacqua) ed Elena (Anna Foglietta), indagano sulla morte di un uomo, direttore di un call-center e su sua moglie Ludovica, trovata con un tagliacarte insanguinato in mano su luogo del delitto. Dalle indagini si scopre che il direttore assumeva a contratto indeterminato soltanto quelle che accettavano di fare sesso con lui.Un buon movente per la moglie, che continua a negare tutto.

In realtà l’autopsia rivela, che la morte è giunta tre ore prima, dell’arrivo in ufficio della donna, che è quindi momentaneamente scagionata. L’assassino potrebbe essere uno dei fidanzati delle donne che hanno subito l’abuso, ma anche questa pista si rivela errata.

Nel proseguo delle indagini si scopre che l’uomo ha sempre ripreso i suoi rapporti sessuali, così Anna ed Elena cercano la videocamera nell’ufficio e scoprono che l’assassina è proprio la moglie, che l’ha ucciso per intascare i soldi dell’assicurazione.

Luca (Simone Corrente), Alessandro (Enrico Silvestrin) e Raffaele (Max Giusti), intanto, indagano sui rapinatori di banche e, tornando alla Talicam, scoprono che uno dei manutentori non si vede da tempo.

L’uomo, che si chiama Ottavio Rinaldi, è irreperibile, perché ha lasciato il lavoro e la casa per vivere di espedienti. Le ricerche non portano a nulla, fino a quando una collega del ricercato non avvisa l’ispettore berti che il Rinaldi abita in un garage. L’episodio finisce con i poliziotti che trovano Ottavio Rinaldi morto, assassinato dai fratelli Flaviano, che non volevano che testimoniasse contro di loro.

L’ottava puntata si apre con la frustrazione del commissario che non riesce a risolvere il caso (per quasi tutta la puntata, Luca tirerà di boxe o si chiuderà in casa).

Intanto Elena e Raffaele si recano in un istituto di credito, dove è in corso una rapina. L’anomalia è che i rapinatori escono a mani alzate dicendo che era un semplice scherzo. In effetti non hanno fatto male a nessuno e le pistole sono giocattolo, ma Elena non è convinta. Ha ragione: i ragazzi erano andati in banca per recuperare delle foto compromettenti di un uomo, pedofilo, che aveva abusato di loro, ma era stato scagionato, per poter far riaprire il caso. Risultato: l’uomo viene incastrato e pure il detective dell’epoca che era corrotto.

Nel frattempo Anna e Alessandro sono nel garage di Rinaldi, che mentre perlustrano il luogo del delitto, catturano un uomo, che si aggirava da quelle parti, Francesco Sannio. L’uomo si scopre che ha telefonato oltre che alla vittima anche ad un certo Aldo Foglia, che convocato in commissariato rivela la sua identità, quella di un esattore di un clan napoletano, che gestisce spaccio, prostituzione e bische a Roma.

I fratelli Flaviano, per non stare con le mani in mano, anche in assenza di codici della banca, incontrano il Tedesco con cui hanno loschi affari. Marco preso dal gioco, si reca in una delle bische, ma non fa tempo ad entrarci perché la polizia fa irruzione e arresta tutti, compresa Melissa (Eleonora Sergio).

Gli altri: Ugo, che ha venduto la sceneggiatura del Commissario Lombardi, fa da esca per un caso di truffa immobiliare; Vittoria continua a pensare di avere dei vicini assassini. I due casi combaciano: in realtà i vicini di lei, sono il truffatore e sua moglie.

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