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Life: un poliziesco sulla scia di Dr. House

Life è una serie televisiva poliziesca, che se a primo acchitto non sembra offrire nulla di nuovo nel panorama delle serie investigative, al contrario, seguendola con attenzione, ha la capacità di intrattenere lo spettatore, lungo tutti i quaranta minuti di ogni episodio.

Life narra la storia di un poliziotto, Charlie Crews (Damian Lewis), finito in carcere ingiustamente per un triplice omicidio mai commesso, che riuscito, grazie al suo avvocato, Constance Griffiths (Brooke Langton), dopo 12 lunghissimi anni, ad uscire di prigione, riceve un lauto indennizzo (pari a qualche milione di dollari) e la possibilità di essere reintegrato come investigatore all’interno della polizia di Los Angeles.

Uscito di galera, il nostro protagonista proverà a risolvere il caso per cui era stato incriminato (utilizzando, stile Prison Break, un enorme muro dove appende foto, ritagli di giornale e appunti che trova di puntata in puntata), mentre segue la sua collega, Dani Reese (Sarah Shahi), forzatamente assegnata a lui a causa del suo burrascoso passato da drogata, nelle indagini degli omicidi che giornalmente martoriano Los Angeles.


I 12 anni passati in carcere, hanno reso Charlie, non solo mentalmente instabile (infatti utilizza lo Zen per riuscire a reprimere la rabbia e la sete di vendetta), ma anche molto empatico con vittime e testimoni, totalmente ignorante in campo tecnologico (non conosce internet, non sa che con i cellulari si possono scattare fotografie) e amante della bella vita (è un donnaiolo, amante dei soldi, che si fa gestire dal suo amico Ted Earley, interpretato da Adam Arkin, conosciuto in galera e delle comodità).

Avevo accennato nel titolo la similitudine tra l’ispettore e Dr. House (a dimostrazione che il Dottor Gregory House ha fatto proseliti tra i personaggi delle serie televisive. Ricordo anche: Shark e In Justice): a parte le origini britanniche di entrambi gli attori, è interessante notare come sia in un caso che nell’altro i protagonisti sono antieroi, agiscono in maniera opposta al consueto metodo utilizzato dai loro colleghi, assumono “droghe” (per House il Vicodin, per Crews la frutta, che mangia in quantità industriale) e hanno cambiato il loro modo di vivere dopo un evento che ha interrotto bruscamente la loro quotidianità.

Prodotte da Loucas George (per la Universal) inizialmente 11 puntate, poi portate a 20, visto il grande successo di pubblico sulla NBC, Life, la serie investigativa che mescola il presente con il passato (oltre alle indagini sul triplice omicidio, ci sono frequenti interviste agli ex colleghi dell’agente Crews che lo descrivono come uomo, agente e pure detenuto), va in onda ogni Mercoledì su Joi.

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