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Crimini bianchi, riassunto sesta puntata

L’episodio di ieri di Crimini Bianchi, ha mescolato il caso di malasanità, con una linea gialla strettamente connessa.

Una ragazza, dopo un’operazione di appendicite finisce in coma. L’ospedale non vuole dare spiegazioni precise al padre che, disperato, si rivolge all’associazione. Luca (Daniele Pecci), indaga e pensa che la colpa sia del chirurgo, il Dottor Blasi,  ma anche lui trova tanti ostacoli per scoprire la verità, dato che nell’ospedale vige l’omertà e ogni collega difende l’altro.

Il padre della ragazza non può accettare di vedere la propria piccola, che sta per compiere gli anni, nel letto d’ospedale, quindi, prima aggredisce il medico, poi, dopo che qualcuno addirittura spara al primario nel parcheggio dell’edificio, si rinchiude nella stanza con la figlia, pronto a sparare.

Fortunatamente interviene Luca, che lo ferma. La sparatoria e la sceneggiata in ospedale, però, turbano i finanziatori del progetto, che accusano Leoni di scarsa professionalità e lo costringono ad allontanarsi dall’associazione (idea, che tra l’altro lui condivide pienamente).

Mentre Luca collabora esternamente al caso, rimanendo a stretto contatto con Francesca (Christiane Filangieri), Claudio (Ricky Memphis) indaga sulla sparatoria. Col tempo inizia a venire a galla la verità: l’anestesista ha dovuto tacere su una garza dimenticata nel corpo della ragazza dal chirurgo, che l’ha costretta a fare una doppia anestesia, per non rischiare il licenziamento.

Tra l’altro, gli spari non erano usciti dalla pistola del papà della ragazzina (scagionato grazie alla figlia, che conferma l’alibi del padre), ma da un componente dei Torricelli, una famiglia malavitosa, che lo stanno intimidendo, perché lui li ricatta. Il dottore gonfiava i conti della clinica per intascare più soldi e voleva usare l’uomo per sviare le indagini dalla clinica.

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