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Marco Bocci: “Dopo Squadra Antimafia voglio dedicarmi al cinema”

Proprio ieri vi abbiamo dato le prime anticipazioni sulla quinta stagione di Squadra Antimafia. Oggi -intervistato da Tv, Sorrisi e Canzoni – ne parla uno dei protagonisti, Marco Bocci.

Marco, si dice sia una donna a sollevare il famoso portellone…
«Da quando è finita la quarta stagione, nel novembre 2012, tutti mi chiedono chi mi libererà (ride, ndr). Per un mese ho ricevuto di continuo telefonate e perfino minacce! Ora lo dico: sì, sarà una donna ad aprire la botola».

 

Cosa accadrà nei nuovi episodi?
«Ci sposteremo a Catania, dove troveremo altri mafiosi che trafficheranno con la politica. I cattivi saranno sempre più spietati e non si potrà non odiarli ancora di più. A metà della serie, poi, accadrà un fatto feroce, una cosa mai vista in tv che ha turbato pure noi del cast».

 

Come si evolverà Calcaterra?
«Anche lui vivrà un incubo. Alcuni aspetti legati alla sua vita privata lo sconvolgeranno a tal punto da farlo diventare autodistruttivo».

 

Non si consolerà con l’amore?
«L’attrazione tra lui e Rosy sarà sempre molto forte. A un certo punto penseranno di lasciare tutto e fuggire insieme. Ma Calcaterra subirà il fascino di un nuovo personaggio».

 

Insomma, sarà una stagione esplosiva. È prevista anche una sesta?
«Sì, ma io ci sarò solo in parte…».

 

Vuole dire che farà altro?
«Diciamo che mi dedicherò al cinema. A novembre inizierò a girare la commedia d’azione “Alex”. Poi dovrebbero uscire “Italo”, storia vera di un cane randagio che conquista un paese siciliano di cui sono il sindaco; “Guardali cadere”, in cui sono un fotografo di guerra in crisi, e “Profumo di pesche”, dove interpreto un meccanico e pilota di rally che fa amicizia con una giovane zingara».

 

«Italo» è stata una scelta di cuore?
«Ma anche di qualità. Mi è sembrata una storia semplice e sopra le righe, quasi più francese che italiana».

 

Il tema dell’abbandono dei cani è stata una delle motivazioni?
«No, l’ho fatto solo perché la storia mi piaceva. Ho un barboncino e ho sempre avuto cani. Trovo folle parlare di sensibilizzazione e che si possa abbandonare un animale, ma purtroppo è così».

 

Ha detto che nessun personaggio che ha interpretato le somiglia. Quale sarebbe un ruolo vicino a lei?
«Non lo so, cambio idee e passioni di continuo. Passo dalla scrittura alla fotografia e alla recitazione. Forse per somigliarmi dovrebbe avere sbalzi d’umore e vivere senza mezze misure».

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