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A Sagrada Familia: le avventure di una famiglia fuori dal comune

 Una tipica famiglia, ma non troppo. E’ proprio questo il caso di dirlo perché i protagonisti della serie tv portoghese A Sagrada Familia sono davvero irriverenti.

Trasmessa da RTP, nei primi tredici episodi A Sagrada Familia racconta dei Rabello d’Aguiar, persone di antico lignaggio, ma che ora di sontuoso hanno solo una casa che sembra un palazzo e che rischia di rimanere ancora poco di loro proprietà. Infatti, a causa di cattivi investimenti e spese folli, rimane ben poco. A capo di questo scatenato gruppo c’è Maria Ignácia (Simone de Oliveira), vedova del rispettatissimo avvocato Raúl Rabello d’Aguiar. Con lei i suoi figli Duarte (Vítor Norte), Mafalda (Ana Brito e Cunha) e Maria da Anunciação (Fátima Belo). Duarte è sposato con Madalena (Guida Maria) e Mafalda è innamoratissima di suo marito Américo (Filipe Vargas). Loro sono i responsabili della rovina finanziaria perché, una volta ricevuta l’eredità, hanno ben pensato di spenderla in viaggi, azioni non fruttifere, casinò e bella vita. Per fortuna la madre di questi tre spendaccioni ha saputo investire saggiamente ed ora ha una vera fortuna su cui i tre cercano disperatamente di mettere la mani prima che sia troppo tardi. Sbagliate quindi se pensate che vivano sotto lo stesso tetto della madre per affetto.

Come tutti i ricchi ovviamente hanno la servitù. In cucina capeggia la brasiliana Madenusa (Valéria Carvalho), forse l’unica persona in questa gabbia di matti che sa cosa funzioni in casa.

Per riuscire a tenere in piedi il palazzo i tre fratelli danno vita a un insolito business che comprende affittare parte dell’edificio per feste e festicciole (dai battesimi ai film pornografici per intenderci), il tutto all’insaputa di Ignàcia.

Una vera e propria caccia all’oro per questi tre figli ingrati, ma non pensate che Ignàcia sia così ingenua. Ha ben pensato di non convertire la sua fortuna in euro, bensì in altro. Missione dei tre: mettere le mani sull’ambito tesoro prima che sia troppo tardi. Pensate che ce la faranno? Nel frattempo risate assicurate!

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