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Pronti al Peggio: spazio al rock alternativo

 Adesso Musica! Parafrasando il titolo di una celebre trasmissione televisiva degli anni ’70 condotta da Nino Fuscagni e Vanna Brosio, non potevano, nella settimana sanremese, non occuparci di una web tv tutta musicale: Pronti al Peggio.

Nata alla fine dello scorso anno sotto l’egida del celeberrimo portale Vitaminic, Pronti al Peggio è stata ideata da Andrea Girolami giornalista musicale di Rumore con la collaborazione de I Ragazzi della Prateria, duo italiano di videomaker. L’intento è quello di spaziare nella scena rock indipendente italiana in maniera originale, mai scontata, attraverso contributi video e interviste a musicisti noti (Jovanotti) o meno noti (Canadians) riportati all’interno delle cinque differenti sezioni del portale.

Pizza Delight: con le esibizioni dal vivo di gruppi come i Casino Royale, poi c’è Fiorella: dove una mamma unisce il gusto delle ricette alla più improbabile voglia di cimentarsi in una critica musicale, Fossfigo: in cui i musicisti italiani raccontano se stessi, Ipod Casino: dove gli artisti parlano dei loro gusti musicali e dischi preferiti e infine 48 ore: vengono raccontate le 48 ore in studio di un gruppo, proponendo la genesi dei loro brani. Pronti al Peggio è anche il titolo di una canzone dei Casino Royale, che nel novembre scorso con un mini concerto di 45 minuti registrato a casa di Andrea Girolami, hanno di fatto inaugurato la nascita del sito.

Oltre ad avere la possibilità di commentare i video proposti, su Pronti al Peggio, l’internauta può fruire anche del Blog, sorta di bacheca con notizie e indicazioni sugli eventi musicali più importanti sparsi per l’Italia, articoli di giornali, considerazioni varie, il tutto offerto con un ottima qualità esteticamente sobria e ineccepibile.

Diciamolo: Pronti al Peggio, nasce come un progetto spericolato in un panorama musicale italiano apparentemente uniforme, ma che in realtà propone molti spunti spesso non colti dalla grossa industria discografica troppo spesso prona alle logiche commerciali. Una finestra come questa su un certo “mondo sommerso” ma vivo più che mai, ci voleva proprio, auguriamoci che sopravviva.

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