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AMPTP: i produttori USA contro la SAG

 L’AMPTP (Alliance of Motion Picture and Television Producers) è una delle più importanti associazioni di produttori americane, nata nel 1960, rappresenta oltre 350 società di produzione tra cinema e televisione nell’ambito delle vertenze sindacali con gli attori. La sede è a Encino in California, l’attuale presidente Nick Counter.

La posizione dell’AMPTP nei confronti della SAG, unica a non aver accettato il nuovo contratto degli attori è stata sempre forte e decisa. All’indomani della firma con il sindacato AFTRA (American Federation of Television and Radio Artist), con cui la SAG condivide 4400 membri, i vertici dell’AMPTP dichiararono: “Apprezziamo il voto di fiducia degli attori per l’accordo che abbiamo raggiunto con l’AFTRA, ci auguriamo che dimostri ai leader della SAG che è possibile stilare nuove relazioni economiche così come abbiamo fatto con gli sceneggiatori, i registi e gli attori, e che non c’è spazio per uno sciopero, che sia di fatto o reale“.

Aggiungendo inoltre: “A nostro avviso, questo rifiuto dell’offerta è l’ennesima dimostrazione che i leader della SAG hanno intenzione di mettere a rischio la quiete. Ogni ulteriore ritardo nel raggiungimento di un accordo globale ragionevole è un affronto nei confronti delle migliaia di lavoratori della nostra industria che sono stati già gravemente lesi da uno sciopero

D’altro canto sul sito dell’AMPTP, si legge il seguente comunicato volto a mettere in cattive luce la SAG rea d’essere l’unico sindacato a non avere ancora accettato le nuove disposizioni contrattuali, puntando semmai a una rovinosa quanto endemica agitazione.

L’ultimo anno ha rappresentato sicuramente una sfida, ma dopo lunghe sessioni di difficile contrattazione collettiva, tutte le corporazioni e sindacati nella nostra industria, tranne una, hanno raggiunto nuovi accordi di lavoro che contengono significativi aumenti riguardo gli introiti derivati dai cosiddetti nuovi media.

Siamo orgogliosi di aver raggiunto questi importanti traguardi, nonostante il costante peggioramento della crisi economica nazionale. Ci auguriamo vivamente che, al più presto nel 2009, ci si possa accordare con la Screen Actors Guild. Per questo motivo, stiamo continuando a sollecitare i membri della SAG, perché rivedano la nostra offerta e decidano se abbia senso indire uno sciopero avverso a un contratto che per la prima volta stabilisce aumenti salariali e migliori introiti dalle produzioni sui nuovi media.

L’AMPTP è tranquilla, la SAG invece naviga in cattive acque.

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