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RDS Academy, Anna Pettinelli: “Non Chiamatelo Talent”

Anna Pettinelli è l’ormai storica speaker radiofonica di RDS e da tempo anche un personaggio televisivo riconoscibile e amato (da chi più, da chi meno o per niente), ma da qualche settimana è anche uno dei tre coach del primo programma televisivo per chi sogna di lavorare in radio, RDS Academy, in onda su Sky Uno: ogni lunedì dalle 20.10 con due puntate; la Pettinelli ha rilasciato alcune dichiarazioni che ci sembravano interessanti da riportare, basta proseguire dopo il salto.

Il sito di Sky.it propone un’intervista su Anna Pettinelli, che spiega la sua visione sul nuovo programma tv che la vede coinvolta in veste di coach: RDS Academy è un prodotto riuscito perché si basa sul presupposto che sia una vera scuola di radio e non talent, come tiene a precisare la stessa speaker che è affiancata in questo percorso da Matteo Maffucci (degli Zero Assoluto) e Giovanni Vernia.

Sono abituata a formare i giovani in RDS. Credo di avere anche buone capacità di psicologa, quindi personalizzo il metodo d’insegnamento in base a chi ho di fronte. Prima era più facile entrare nelle radio locali o di quartiere per fare esperienza, oggi ci sono i grandi network e i meccanismi sono cambiati.

Sulle caratteristiche utili per tentare la carriera di conduttore radiofonico, Anna Pettinelli è convinta:

Un buon conduttore deve essere innanzitutto un ottimo comunicatore, spigliato, con una buona dizione e una solida conoscenza delle lingue. Lo sbaglio più frequente è quello di impostare la voce, rendendola innaturale. I ragazzi devono capire che prima di tutto occorre essere preparati e devono mantenere la concentrazione, ma direi che studiando otto ore al giorno dizione, inglese, storia della musica, giornalismo, tecniche radiofoniche, non hanno troppo tempo per distrarsi.

 

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