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Reality in crisi? Per niente, se hanno un senso altrimenti rischiano

Reality in crisi? Macchè: il successo della finale de La Talpa 3, 5.356.000 spettatori e uno share del 26,52%, segue a quello di lunedì de L’isola dei famosi 6, che ha registrato 7.214.000 telespettatori e il 31,49% di share. Entrambi sono già stati confermati per la prossima stagione. E’ di poco l’annuncio del direttore di Italia 1, Luca Tiraboschi, che dice (fonte DigitalSat):

Sono sbalordito! “La Talpa 3” ha demolito ogni record: ascolti stratosferici con oltre 17 milioni di contatti e 7 milioni di telespettatori in prime time, centralini impazziti per i 550.000 televoti, siti internet e blog intasati come mai accaduto prima. Per non parlare del gradimento del pubblico giovane: una vera e propria invasione! La Talpamania ha contagiato davvero tutti. Sono sbalordito, dunque, e felice. Grazie immensamente a tutti. Alla produzione Triangle di Silvio Testi e a quella R.T.I, all’intero gruppo autoriale e al fantastico duo composto dalla conduttrice Paola Perego e dalla sua inviata speciale Paola Barale. Appuntamento certo per la quarta edizione

Eppure, con tutto rispetto per Vladimir Luxuria e Karina Cascella non siamo di fronte certamente a due superstar della televisione: non hanno partecipato, da concorrent,i ai reality Simona Ventura e Paola Perego; non ci troviamo di fronte, alla faccia di quello che pensa Fedele Confalonieri, nemmeno a programmi così poco ansiogeni, anzi! Allora perché certi funzionano e altri no (Reality Circus e Il ballo delle debuttanti solo per fare due nomi recenti)? Che futuro avranno Ballando con le stelle, il GF9, il serale di Amici e X Factor 2?

Partiamo dalla prima domanda: i reality funzionano se sono ben studiati, se le persone si mettono realmente in gioco e se c’è polemica, ma sensata. Di contro, se replicano cose già viste, senza riproporne lo stesso spessore, se puntano sul grande nome, senza che questo si metta veramente in gioco, se si accartocciano su se stessi senza un briciolo di novità, il programma va incontro a morte certa.

Lo hanno dimostrato Carlo Capponi (che è diventato amato, imitato e personaggio da subito) e Vladimir Luxuria (che si è proposta con grande umanità, intelligenza e profondità), a L’isola, l’ha dimostrato l’intero gruppo de La talpa che, pur essendo formato (per la maggior parte) da ex concorrenti di reality e vallette, ha avuto la capacità di mettersi in gioco, spogliarsi e raccontarsi.

I prossimi reality sono, dunque, in una botte di ferro? Si, ma con riserva: Amici eBallando con le stelle devono dimostrare di non aver annoiato il pubblico e sperare di trovare nuovi spunti (il talent show della De Filippi deve creare al più presto dei dualismi convincenti, come lo sono stati quelli tra la Celentano e Garrison o la De Michele e Jurman, o fra Roberta Bonanno e Marco Carta), altrimenti vinceranno le loro serate, ma senza ripetere gli ascolti degli anni precedenti; X Factor 2, deve cambiare serata, altrimenti difficilmente potrà sviluppare tutto il suo potenziale e la pubblicità che gli è arrivata grazie all’affermazione di Giusy Ferreri; Grande Fratello 9 è ad alto rischio flop: servono regole semplici e nette (non si può ogni settimana, ad esempio, stravolgere il metodo delle nomination), meno affollamento, concorrenti interessanti, idee nuove di interazione con il pubblico, altrimenti il tempo lo logorerà irrimediabilmente.

La mia paura è che i risultati così eclatanti di questi ultimi tempi blocchino qualsiasi tipo di innovazione nel genere e qualsiasi nuovo prodotto (meglio l’usato vincente, che la novità mai sperimentata).

Aspettando di assistere ai nuovi reality, vi invito a frequentare quotidianamente il nostro blog dedicato specificatamente a questi programmi, www.mondoreality.com. Se reality deve essere, che sia!

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