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Tv Mondiale 2010 Ventisettesima Giornata: Longhi maltrattato, Bartoletti storico e il Beagle indovino

Quando non c’è l’ombra neanche di una partita, nelle ormai consuete trasmissioni d’approfondimento, toccare l’argomento calcio è quanto di più desueto possa accadere. La ventisettesima giornata di questi campionati del mondo è trascorsa così, all’insegna del cazzeggio nelle più svariate e colorate forme. Se non si sproloquia, si cerca sempre di essere pertinenti all’argomento ma occorre dire a Sky che rivedere tutti i gol del Mondiale, puntualmente aggiornati all’ultima partita, per la 427esima volta, ci sta facendo venire voglia di appassionarci alla pallamano o all’hockey su prato.

Marco Mazzocchi, su Mondiali Rai Sera, esordisce, dando il benvenuto ai suoi spettatori con gli argomenti cardine della sua pregna scaletta: il polpo e lo PteroBlattero. Santo subito, il povero Serse Cosmi che, dopo un volo aereo terrificante di dieci ore per presenziare all’ultima settimana di trasmissione, si ritrova a trattare argomenti a dir poco fatui e non può che uscirsene in tal modo:

Non pensavo che ci saremmo ridotti così!

L’unica personalità a disquisire implicitamente di calcio, anche se in modo esageratamente fazioso, è Linda Santaguida che si presenta con una bandiera della Spagna dipinta sul volto. Dopo l’ultima premonizione del polpo Paul, che ha predetto il trionfo iberico, tutto sembra remare contro gli olandesi: Mazzocchi, impaziente di farci conoscere la risposta italiana al polpo, ci presenta un nuovo animale premonitore, un beagle dal nome originalissimo Lucky, che per l’occasione è stato ribattezzato BeGol.

Il sistema per predire il risultato non è così dissimile a quello utilizzato nell’acquario di Oberhausen: a terra vengono posati due fogli con le bandiere di Spagna e Olanda con dei croccantini adagiati su di essi. Il BeGol si avvicina, sceglie quali croccantini mangiare prima, da lì verrà decisa la squadra vincitrice. Visto che è già stato scelto lo chef che cucinerà il polpo, speriamo che almeno questo cagnolino venga graziato da un destino funesto.


Sempre Mazzocchi, dall’indole clamorosamente sadica, stimola la crudeltà più spietata degli spettatori, chiedendo loro che fine dovrebbe fare il povero Paul, come se non fosse già troppo terminare la sua esistenza nei pregiati piatti del miglior ristorante tedesco. Le risposte sono ovviamente dense di cattiveria allo stato puro, al punto da far impallidire la Peta e che Mazzocchi accoglie con una risata luciferina:

Il polpo giocherà nella Juve al posto di Felipe Melo! Il polpo andrà a capo della Fifa! Il polpo verrà dato in pasto a Galeazzi!

C’è anche l’occasione di creare dei creativissimi cross-over, grazie alla simbiosi tra il polpo e altri must sfornati in queste settimane dalla suddetta trasmissione:

Il polpo verrà dato in pasto allo PteroBlattero!

C’è chi ipotizza finali altamente disgustosi, degni di un cannibal movie di Joe D’Amato:

Lo darò in pasto a mia figlia così il polpo finirà direttamente nel suo pannolone!

E c’è chi approfitta anche del povero Paul, per broccolare la Santaguida:

Invito Linda fuori a cena per mangiare il polpo!

D’altronde anche Marino Bartoletti, durante le immagini che mostrano Paul in tutta la sua bellezza muovere soavemente i suoi tentacoli, ne parla già come del caro veggente che fu:

Queste sono immagini di repertorio!

A Mondiali Rai Sera si cerca disperatamente un argomento impegnativo da trattare con serietà e professionalità. E’ così che Rai Sport cambia denominazione e si trasforma di colpo in Rai Storia. A dare il via al forte contributo culturale ci pensa, come al solito, Marino Bartoletti, che ci fa dono di una curiosità, condita con ricercate citazioni musicali, che potrebbe cambiare le nostre vite radicalmente:

Ho visto un re! Abbiamo aspettato il 2010 per vedere una coppa del Mondo contesa tra due monarchie!

L’interesse dei colleghi è al nadir, ma Vincenzo D’Amico, smosso da un improvviso senso di pietà, partecipa coinvolto alla conversazione, ponendo una domanda, di cui della risposta non potrebbe fregargliene di meno:

L’Italia, però, nella finale del ’38, incontrò una monarchia o sbaglio?

La risposta di Marino Bartoletti, che è ferrato nell’argomento perchè nasconde inaspettate discendenze reali (video), è meritevole di essere appuntata sui vostri taccuini:

Sì, l’Ungheria. Ma l’Ungheria era una monarchia imperfetta in quanto non c’era un re ma un reggente…

Mazzocchi e Serse Cosmi, uniti nella loro alopecia, si guardano perplessi non capendo il bisogno di affrontare un simile discorso in una trasmissione sportiva. Marino Bartoletti, colmo come sempre di aneddoti fondamentali, se ne esce con un’altra curiosità che fa la gioia dei timpani:

Lo sapevate che il Re di Spagna e la Regina d’Olanda hanno la stessa età?

Di fronte a tutto ciò, la rubrica di Linda Santaguida, A proposito di calcio…, in cui si parla volutamente di argomenti extracalcistici, acquista di colpo il titolo di spazio più impegnato del programma, visto che, durante il resto della trasmissione, quando si nomina finalmente il calcio, l’unico che viene in mente al telespettatore è quello che vorrebbe dare sul didietro di Bartoletti.

Successivamente Mazzocchi, non soddisfatto di deridere un anziano presidente della Fifa, prepara lo studio ad arte per schernire le disavventure professionali del povero Carlo Longhi, ex-arbitro. Longhi racconta, infatti, che la federazione non avrebbe mantenuto la promessa di eleggerlo a designatore relegandolo, una volta dopo il ritiro, al triste ruolo di capo della Commissione Carte Federali.

Un ruolo talmente sconosciuto e privo di appeal che Linda Santaguida, a riguardo, non sa chiedere nient’altro di meglio che la seguente cosa:

Ma dovevi giocare a carte?

Grasse risate aleggiano in studio col povero Carlo Longhi che deve anche sorbirsi la nuova specie animale da lui ispirata: il bufalo dai Corni Longhi. Così facendo, avviene il nuovo cambio di denominazione e da Rai Storia si passa a Rai Edu. Marino Bartoletti, che dopo aver scambiato quattro chiacchiere con Fulvio Collovati è anche lui deciso a difendere la sua virilità, protesta vivamente contro queste nuove pseudo-scoperte della natura:

Ma perchè io e Longhi abbiamo sempre le corne e D’Amico ha la criniera?


Dopo questo quesito esistenziale, se ne passa a un altro decisamente attinente al mondo calcistico facendo sì che avvenga l’ennesimo e ultimo cambio di nome, da Rai Edu a Rai Extra:

Sono meglio i Queen o i Guns ‘n Roses?

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