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Brand it crazy, Alessandro Arcodia a Cinetivu: “Spero che il programma piaccia: vorrei doppiare i cartoni Disney”

Alessandro Arcodia, dopo l’esperienza estiva di Trl On the road su MTV, ha debuttato lunedì scorso su Disney XD con Brand it crazy, un nuovissimo programma in onda ogni lunedì alle 17.20. Abbiamo intercettato Alessandro per farci spiegare meglio questo nuovo programma.

Brand it crazy: ce ne vuoi parlare?

E’ uno di quei programmi che va in onda in prima tv in queste settimane e poi verrà riproposta un milione di volte. E’ un programma di 10 minuti ad episodio e va in onda alle 7.20 ogni lunedì su Disney XD. E’ un programma molto divertente.

In pratica cosa succede?

E’ una sfida a squadre di ragazzini di 10/12 anni, capitanate da due capi squadra, Mimmo e Jamal. Uno più pazzo e l’altro più nerd. Lo studio è una specie di discarica e io chiedo alle due squadre di modificarmi, con materiali di riciclo, degli oggetti per renderli più fighi, o colorati, o multifunzione. Abbiamo chiesto di modificare un monopattino, un carrello della spesa, un tagliaerba. Contemporaneamente ci sono dei dialoghi tra me e Raul, il pappagallo, che sarebbe il giudice della gara. Ci sono delle scenette molto divertenti. Il mio personaggio è il collaudatore strano: un personaggio tra Ace Ventura e Jack Sparrow, per fare paragoni alti.

Cosa ti aspetti da questa avventura? Nella Disney c’è una grande fiedalizzazione dei conduttori..

Si. Quello sarebbe ottimo anche perchè è una delle esperienze più divertenti che mi sono ritrovato a fare. Mi è piaciuto poter tirare fuori un lato più demenziale, comico e ridicolo di me. Spero che questo programma possa andare avanti, che piaccia e che ci sia una seconda edizione. Mi auguro che la Disney mi prenda sotto la sua ala considerando che uno dei miei sogni da piccolo era quello di doppiare i cartoni Disney.

Nella vita reale il tuo rapporto con i bambini qual’è?

Con i bambini non ho molto a che fare nella vita di tutti i giorni. Non ho cuginetti, nè fratellini piccoli. C’è da dire che avere a che fare con bambini così esperti in questo campo è sicuramente diverso dal rapporto che puoi avere con bambini “normali”.

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