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Le Iene: Giulio Golia racconta i progressi delle cure con staminali

Nella scorsa puntata de Le Iene, condotta da Teo Mammucari e Ilary Blasi con la Gialappa’s Band, Giulio Golia è ritornato sullo spinoso argomento delle cellule staminali, mostrando i progressi di alcuni pazienti curati proprio con questo metodo che sta dividendo il mondo scientifico.

Il caso più emblematico in Italia sulle staminali è quello della piccola Sofia ma ci sono molte altre persone che hanno cercato di guarire delle malattie che erano state giudicate incurabili dai medici e che con le staminali hanno visto dei miglioramenti. Per il momento non ci sono stati nemmeno effetti collaterali, ma il mondo scientifico è in subbuglio e Giulio Golia e Le Iene vengono continuamente messi in discussione per il modo in cui trattano l’argomento.

Ludovica Franchi è una bambina con una malattia rara che porta alla paralisi totale, cecità e sordita, alla madre avevano detto che l’unica opzione per la figlia, che viveva attaccata alla bombola d’ossigeno, sarebbe stata la morte entro i cinque anni ma Ludovica è arrivata a sette e con il metodo stamina è migliorata anche la qualità della sua vita, la madre racconta di essere perfino riuscita a portarla in vacanza, cosa fino a prima impensabile:

Dicono che stamina non funziona, allora mi spiegassero perché lei non ha più bisogno di quella bombola!

Tutti i pazienti sottoposti a questo tipo di cure sono migliorati, come Emilia Aiello, affetta da morbo di Parkinson. Si vede anche dalle immagini il netto miglioramento della paziente:

Non c’è stato un miracolo però ci sono state delle migliorie: riesco ad alzarmi da sola, cosa che prima non riuscivo a fare. Riesco ad alzarmi qualche volta di notte da sola, cosa che prima non riuscivo assolutamente a fare.

Federico invece è affetto da morbo di Krabbe, dopo le cure con le staminali il bambino è riuscito a respirare meglio, si sono riformati i muscoli e riesce a digerire da solo, insomma ci sono stati dei progressi evidenti che con la medicina tradizionale non ci sarebbero mai stati. La madre ironizza sull’assenza di effetti collaterali:

Nessuno. Fa la cacca da solo, è un effetto collaterale?

La donna si rivolge al Ministro Lorenzin e la invita a conoscere direttamente i pazienti prima di esprimersi sugli effetti delle staminali. Giulio Golia ha parlato con Emma Florio, la pediatra di Sofia, la bambina di Firenze diventata simbolo di questa lotta:

C’era un imminente pericolo di vita perché Sofia non si alimentava e vomitava. Era dimagrita in un mese e messo un chilo e otto, è stata ricoverata a Firenze in dicembre quando c’è stata la telefonata il 23 dicembre di Caterina che diceva “Preparati, non facciamo Natale perché facciamo il funerale della Sofia”. Il certificati dopo: Sofia non vomita, Sofia non piange, attualmente Sofia dorme nel suo lettino, tiene gli occhi più aperti, mangia sette-otto cucchiai di pappa… è la prima funzione che loro perdono, alimentarsi! […] Sofia era un pezzetto di legno, curvato. […] Ministro, su che base i suoi scienziati dicono che non ci sono miglioramenti? Perché non vengono a vedere i miglioramenti di questi bambini? Io ho conosciuto prima, durante e dopo e i miglioramenti li ho potuti vedere, scrivere, relazionare. Che dobbiamo fare? Aspettare che questi bambini, perché sono pochi, non abbiano una speranza di vita e debbano soltanto morire? Facciamo la sperimentazione.

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