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Bruno Vespa: “Non posso trasformare Porta a porta in uno sfogatoio come Quinta Colonna”

 Quando c’è promuove un suo libro c’è poco da fare: Bruno Vespa potrebbe andare a parlarne anche durante un convegno di Grillini pur vendere qualche copia in più. Il conduttore, in questo infinito tour promozionale, ha deciso di parlare dei colleghi giornalisti a Il Giornale. Parlando del rapporto tra i talk politici e le persone, Vespa ha fatto sapere di non amare Quinta colonna che definisce “uno sfogatoio”:

Io credo in un giornalismo responsabile. Sebbene sia un ammiratore di Paolo Del Debbio, lavorando in un servizio pubblico non posso trasformare Porta a porta in uno sfogatoio. Devo essere capace, e non sempre lo sono, di parlare degli stessi problemi in modo più articolato.

In un impeto di modestia, Vespa, dice di avere tanto da imparare da trasmissioni come Servizio Pubblico, Piazzapuluta e In Onda, con un “ma”, il loro modo di fare tv segue la strada più semplice a differenza del suo…

Dico sempre di avere sempre da imparare da tutte le trasmissioni. Ma fare un programma d’attacco più facile che proporne uno riflessivo.

Alla domanda “perché non coinvolgere il pubblico nei dibattiti di Porta a porta?”, il giornalista Rai,continua a ribadire che si tratta del modo più semplice di fare una trasmissione politica:

Qualche anno fa Renato Mannheimer preparò un campione statistico sui giovani. C’erano quelli che votavano a destra, quelli che votavano a sinistra e quelli che si astenevano. L’impresa è quella di realizzare il cocktail giusto. Che in questo momento la protesta sia più pagante è sotto gli occhi di tutti. Basta vedere com’è ingrassato Grillo.

Infine il pessimo rapporto con i critici tv. Bruno spiega di essere semplicemente percepito come antipatico, nient’altro:

Forse risulto antipatico… sono sempre stato vissuto come un corpo estraneo. Non è mai successo che un moderato avesse un ruolo così stabilmente visibile in tv e con i libri.

Bruno, il problema non è solo il fatto di essere antipatico

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