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Serie tv, il futuro è a pagamento?

 2009 fuga dalla televisione: un argomento più volte affrontato in passato di cui torniamo con piacere a parlare in vista del prossimo autunno televisivo, cosa ci aspetta avete già avuto modo di leggerlo nelle anticipazioni, sarà forse per questo che una buona percentuale di pubblico si prepara a fare le valigie virtuali per spostarsi verso altri lidi dove si respiri una qualsivoglia aria di novità: internet? Il satellite? Il dtt a pagamento? Le alternative ci sono e abbondanti, una cosa è certa la cosiddetta tv generalista è sempre più destinata a una programmazione di seconda scelta soprattutto per quanto riguarda film e telefilm, mentre lo spettatore suo malgrado dovrà mettere mano al portafogli per seguire i nuovi episodi delle proprie serie preferite.

Un panorama desolante che fa tremare le grandi Aziende Televisive titolari dei canali generalisti, dove da un lato c’è, Mediaset, che cerca di rimpinguare le casse dissanguate dall’investimento nell’esclusiva con le major americane, mentre la Rai tenta (non si sa bene come) di colmare il buco lasciato dai mancati introtiti dopo la fine dell’accordo con Sky, dall’altro le stesse società si trovano a dover tenere alta l’attenzione sui propri palinsesti infarcendoli di programmi arcinoti e reality tirati per la giacchetta fino allo stremo, vedi il Grande Fratello che quest’anno durerà cinque mesi. Quanto riusciranno nell’impresa non è dato di saperlo, di certo la deriva della nave Lost è un classico esempio di come le anteprime azzerino il gradimento di trasmissioni che godono di un certo seguito.


La quinta stagione della serie ideata da JJ Abrams con un audience già minata dalle anticipazioni su internet che ne avevano segnato un brusco calo di ascolti una volta in onda su Sky (oltre a quello fisologico dovuto a cinque anni di messa in onda), nell’edizione estiva di Raidue che trasmette addirittura tre episodi alla volta (per la serie togliamocela subito dalle scatole), ha toccato il fondo con una media risibile del 7,39% di share. Lo stesso Dr House, serie tra le più seguite nella storia della tv, rischia un destino simile quando Canale 5 trasmetterà i nuovi episodi della quinta stagione già in onda su Mediaset Premium e contro la nuova serie di Un medico in famiglia della Rai. Lo spettatore paga finchè avrà di che spendere poi non avrà alternative: addormentarsi di fronte a noiose riproposizioni o spegnere la tv.

3 commenti su “Serie tv, il futuro è a pagamento?”

  1. Lost tra l’altra ha avuto un brusco calo di ascolti anche sull’anteprima su Sky, dove è stato battuto ripetutamente dall’accoppiata Grey’s Anatomy – Private Practice vuoi per il giorno di programmazione o l’orario sbagliato!
    Io comunque rimango sempre dell’idea che se l’azienda vuole ascolti ci deve pensare prima!
    Prendiamo per esempio Dr.House. Se Mediaset volesse che Dr.House batta UnMedicoInFamiglia, avrebbe potuto evitare di mandare inanzitutto la serie divisa a metà, ovvero, in un primo momento un tot di episodi e poi l’altro carico dopo tanto tempo, e inanzitutto poteva non mandare gli episodi in anteprima su Premium Gallery e mandarli direttamente in prima visione su Canale5 a settembre….
    questo è solo un esempio che potrebbe essere simile per un sacco di altre serie che partono come capolavori Americani e diventano catostrofi italiane….

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