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Presidenza RAI, tra i candidati anche Enrico Mentana e Paolo Ruffini

Torniamo ad occuparci della presidenza della RAI, perché dopo il rifiuto di De Bortoli, il segretario del PD Dario Franceschini aveva promesso di proporre dei candidati (oggi però ad Uno Mattina ha detto”Senza fare alcuna rosa, perché deve essere una trattativa pubblica e trasparente, seppur faticosa”) al Presidente del Consiglio Silvio Belusconi , per riuscire a giungere alla decisione entro una settimana, ovvero per mercoledì 18 marzo, perché a quella data è stata rinviata l’assemblea dei soci RAI, prevista inizialmente per oggi, che doveva ufficializzare il nuovo presidente.

Il nome più sostenuto, quello del presidente uscente Claudio Petruccioli è già stato scartato dal Premier, che ha spiegato che, seppur stimi la persona e il suo operato, alla RAI c’è bisogno di rinnovamento. Contro il veto di Berlusconi, però, si sono schierati gli esponenti della maggioranza Domenico Nania e Ignaziola La Russa, e quelli dell’opposizione Pier Ferdinando Casini, Paolo Gentiloni e Fabrizio Morri.

Gli altri candidati: insieme a Claudio Petruccioli, Dario Franceschini avrebbe proposto i nomi di Marcello Sorgi e Francesco Paolo Casavola, che non hanno entusiasmato. I parlamentari di diversi schieramenti politici (Francesco Storace, Riccardo Villari e Oliviero Diliberto) hanno rilanciato la proposta del giornalista del Tg5 Fabrizio Summonte, di assegnare la presidenza ad Enrico Mentana, ma per ora è solo un’ipotesi. Si giocano qualche chance anche Paolo Ruffini (direttore di Raitre), Giuseppe Cereda (ex direttore di Raitre, che ha lavorato anche a Mediaset) e Pierluigi Celli, ma il più quotato è il presidente della Siae (società azionista della Rai con il Tesoro), Giorgio Assumma.

Intanto il Codacons lancia una provocazione: oltre a lanciare il referendum online, l’associazione propone di lanciare il televoto per la scelta del Presidente della RAI!

E’ bene siano gli utenti della Rai, che finanziano l’azienda attraverso il canone, a scegliere il nuovo Presidente della rete di Stato. I partiti potrebbero proporre i propri candidati, e a scegliere sarebbero i telespettatori, cioè coloro che di fatto fruiscono del servizio pubblico televisivo, attraverso un apposito televoto, strumento che oramai viene utilizzato in qualsiasi contesto. Questo sarebbe un sistema veramente democratico e permetterebbe direttamente ai cittadini di scegliere chi mandare alla guida della Rai

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