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Enrico Mentana parla della sua passata esperienza a Matrix

Enrico Mentana, parlando nella trasmissione di Gad Lerner, L’infedele, mette in dubbio la motivazione reale dell’accettazione di Mediaset delle sue dimissioni. Il giornalista, intervistato, dubita che una trasmissione possa continuare senza alcun problema dopo solo due settimane senza che il cambio non fosse premeditato.

La causa reale del suo licenziamento potrebbe essere un’altra, visto che le sue dimissioni da Direttore Editoriale non erano collegate alla rinuncia della conduzione di Matrix:

Il mio Matrix era uno spazio aperto, ma forse alcuni ospiti piacevano meno di altri e Di Pietro può essere stata la penultima goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Enrico Mentana pensa dunque che dietro ad una simile decisione ci possa essere un discorso politico? La sua ricostruzione dei fatti farebbe pensare proprio così:

Quello che è successo non ha senso: se c’è un Parlamento convocato in seduta straordinaria per approvare una legge “salva-Eluana” e poi Eluana muore dopo le 20, se la notizia viene data alle 20:25 e alle 20:30 il tg costretto a chiudere, non ha senso che non se ne parli più fino a mezzanotte inoltrata. È un errore di programmazione, non è stato nel Dna di Canale 5 sin da quando ho preso redini dell’informazione nel 1992. La linea di condotta nei grandi eventi era stata diversa, se è cambiata in corso d’opera non c’è stata una teorizzazione. Non voglio fare il martire nè dire che quando sono seduto al mio posto c’è la libertà e quando mi alzo è invece in pericolo. Ma se analizzo freddamente cosa è successo è evidente un discorso: quando la tua parte governa meno informazione c’è meglio è, meno fastidi ci sono meglio è. Chi si alterna al governo vorrebbe che guai e critiche ci fossero il meno possibile. Quando tutto questo si abbina a una fidelizzazione in Mediaset con l’avventura politica di Berlusconi è ovvio che si crea una situazione: un’informazione tranquilla, canali istituzionalizzati di rapporto con Palazzo Chigi, con l’informazione che è meglio scivoli verso la mezzanotte.

Per capire se i dubbi di Enrico Mentana sono reali, non rimane che guardare con attenzione il nuovo Matrix di Alessio Vinci.

1 commento su “Enrico Mentana parla della sua passata esperienza a Matrix”

  1. ciao enrico io ti srguo da anni e sei uno dei pochi giornalisti che hanno la mia simpatia se questo puo´valere a qualcosa. io pensavo che quando si fa´un programma si pensa principalment alla gente e che sia per la gente, e non fosse invece politica pensa che illusa, tante battaglie, e poi ti accorgi che lotti contro i mulini a vento, e di don chischotti come te e me ce ne sono sempre meno.purtroppo e´diventato tutto politica, con i compromessi.sono con te anche se mi riesce difficile capire i veri motivi, di tutto cio. con affetto e simpatia. giovanna ranieri

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