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Editoriale Tg1, Minzolini auspica ritorno dell’immunità parlamentare e scoppia la bufera politica

Scoppia un nuovo caso politico intorno all’editoriale del direttore del Tg1 Augusto Minzolini, che ieri sera ha auspicato il ritorno dell’immunità parlamentare (l’abolizione è un vulnus alla costituzione, ha rotto gli equilibri tra i poteri) e ha attaccato il giudice Ingroia (il video dopo il salto), concludendo:

Ora c’è da auspicare che quel vulnus al di là delle dispute nominali … sia sanato.

La sua presa di posizione, fin troppo schierata, ha scatenato polemiche tra la destra a sinistra. Rosy Bindi commenta (fonte Agi):

Il direttore del Tg1 con un suo editoriale ha dettato agli italiani la linea sulla giustizia. Siamo esterrefatti! Il direttore del Tguno deve smettere di spiegare agli italiani che il presidente del Consiglio ha ragione. Non è questo il ruolo dei giornalisti del servizio pubblico, men che meno di un direttore di testata. Il Parlamento sarà anche pieno di magistrati ma la Rai è soffocata dai portavoce di Berlusconi. Siamo certi che il presidente della Commissione di Vigilanza Rai saprà esercitare il proprio ruolo di garanzia a tutela dei diritto dei cittadini ad essere informati correttamente e a non subire la propaganda del governo.

Daniele Capezzone, portavoce del Pdl, ha replicato:

Siamo alle solite. Il Pd, attraverso la neopresidente Bindi, vorrebbe censurare e ridurre al silenzio Minzolini. Ma come? Fanno le manifestazioni per la liberta’ di informazione e poi tentano di imbavagliare un giornalista ‘colpevole’ di essere libero? Il Pd non perde il solito vizietto… (A volte ci si dimentica che un conto è informare, un altro è dare la propria opinione. N.D.R.).

Pierferdinando Casini intervistato a Mattino Cinque osserva:

Oggi parlare di immunità sembra un’eresia ma a livello europeo, sotto una forma nuova rispetto a quella che era prevista dalla nostra Costituzione, c’è e nessuno si è scandalizzato. E’ stata votata dai socialisti e dai popolari. Non partecipo alla demonizzazione di Minzolini che ha espresso un’opinione che ha diritto di cittadinanza.

Carlo Verna, segretario nazionale Usigrai, commenta in una nota:

Da venti anni è caduto il muro di Berlino (ma in prima serata Rai per questa grande celebrazione incredibilmente non c’è spazio), mentre in Italia nel 2009 non si riesce a recidere il cordone ombelicale tra politica e servizio pubblico radiotelevisivo. Quattro lustri fa almeno per il Tg1 non c’era un Presidente del Consiglio cui dare sempre ragione. Basta il campione di indipendenza Minzolini e come il gambero eccoci ancora più servili. Ma forse siamo noi maliziosi, c’è solo una semplice coincidenza senza precedenti fra le opinioni di Berlusconi e quelle del direttore del principale Tg della Rai.

Il mio pensiero l’ho esplicitato nel NDR dopo il commento dell’Onorevole Daniele Capezzone. Voi cosa pensate?

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