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Digitale, nel Lazio ad un mese dallo switch crollano Raidue e Rete 4

Le feste di Rai e Mediaset per lanciare la fantastica tecnologia del digitale terrestre non hanno avuto i loro frutti, almeno, nell’immediato: i primi dati Auditel a un mese del passaggio del Lazio al digitale terrestre parlano di Raidue e Rete 4 che perdono tra i tre e i quattro punti di share giornalieri.

Non ci vuole un genio a capire che, se tutto fosse stato veramente pronto per passare al digitale, e che, se gli italiani veramente avessero sognato di cambiare il loro modo di guardare la tv, le prime reti spostate sarebbero state Raiuno e Canale 5.

Torniamo ai numeri oggettivi laziali (studio Frasi): dal 16 giugno al 16 luglio, Rete 4 è stata sorpassata da La7 (rispettivamente 4,14% di share contro il 4,83 di La7) e ha perso 4 punti rispetto al resto del Paese e 2,78 punti rispetto al mese precedente; Raidue si attesta al 5,74% di share, oltre due punti in meno rispetto alla media italiana e tre punti in meno al mese precedente.

Male anche Canale 5 (-1,34 punti percentuali) e Italia 1 (-2,72 punti percentuali). Bene Raiuno (+2,09) e Raitre (+1,20), oltre a Boing, Rai 4, Fox Crime e Sky Cinema 1, tutte in salita. Sicuramente sia Rete 4 che Raidue recupereranno terreno, ma lo switch dell’analogico non è andato così bene come si diceva tanto che, Francesco Siliato, partner dello studio Frasi e docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi al Politecnico di Milano commenta (fonte Il Messaggero):

La sorpresa non è tanto il calo fisiologico di Raidue e Retequattro, quanto la sua entità: una diminuzione così significativa indica un’impossibilità di visione. Evidentemente gran parte dell’audience di Raidue e Retequattro è affidata agli abbonati Sky: del resto gli stessi clienti della piattaforma satellitare guardano più le reti generaliste che i canali Sky.

Purtroppo non si può che constatare il fatto che, nonostante ci siano pure gli aiuti economici per far acquistare il decoder digitale, molti italiani non sono interessati o addirittura non conoscono la nuova tecnologia. Fortunatamente c’è tempo fino al 2012 per spiegare il DDT, poi, alla peggio i telespettatori che non hanno un decoder potranno dedicarsi ad altri hobby.

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