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Caso Fabio Fazio, aggiornamenti: Petruccioli lo vede come Letterman, lui dice di rispondere solo al pubblico e Villari ora è legittimato

Caso Fazio capitolo 2 – la degenerazione: Petruccioli definisce Fazio il Letterman Italiano, Fazio dice di rispondere solo al suo pubblico (ricorda qualcuno, che dice di rispondere solo al suo elettorato) e intanto Villari, con questa caciara è stato legittimato.

Andiamo con ordine: il presidente Rai, Petruccioli, ha difeso Fabio Fazio e il suo programma dicendo:

Il caso non esiste, la trasmissione è l’equivalente del David Letterman Show, con interviste a persone che sono al centro della cronaca. Alla fine del ciclo si potrà giudicare sull’equilibrio. A Fazio è stato rinnovato da poco il contratto dal cda con un solo voto contrario. Sono assolutamente convinto che questi ultimi anni nella storia della Rai potranno essere iscritti come anni nei quali c’è stato più pluralismo.

Nella sua difesa (fonte Ansa) ci sono tre errori: Fazio è Fazio e non Letterman (essendo il David Letterman Show un one man show, il conduttore coincide con il programma, mentre Che tempo che fa non è Fabio Fazio Show); è opinabile, che certi ospiti siano al centro della cronaca, molto spesso stanno facendo uscire un nuovo libro, album o film o, se sono politici, non sono cronaca; il pluralismo e la Rai sono due parole che non hanno molto in comune.

Siccome ad esagerare sono bravi tutti, anche Fabio Fazio, che a La Repubblica, spara la sua:

La politica non è il mio editore, rispondo solo al pubblico.

Sbagliato. Lui risponde all’azienda, non al pubblico. Poi, aggiunge sui politici:

Voglio arrivare ad evitarli, vivremo più tranquilli tutti.

C’è qualcuno che gli impone di invitarli? Sarebbe interessante indagare.

Nel frattempo, da Il messaggero, si viene a sapere, che il vicepresidente Giorgio Lainati parla di “Reiterata violazione che necessita un colpo di reni della vigilanza” e propone di rivedere l’atto sul pluralismo “Per dare una cornice alla presenza dei politici nei programmi di intrattenimento” e che i prossimi ad essere sotto esame potrebbero essere In ½ ora di Lucia Annunziata (prevalenza di ospiti del centrosinistra) e Annozero di Michele Santoro, per la presenza di Marco Travaglio.

Concludendo: in mezzo a tutto questo caos di gente farneticante, si capisce che se Villari continuerà a vigilare l’opposizione non potrà dichiarare illegittimo il suo ruolo (il presidente di Vigilanza Rai sta lavorando, mica si sta prendendo il sole) e che si spara nel mucchio per creare ancora più disordine. Un esempio? Perché attaccare la presenza di Travaglio, che è un giornalista e non è iscritto ad alcun partito politico? E’ come dire: mi sta antipatico Claus Davi da Vespa, quindi mettiamo in discussione Porta a porta (programma su cui nessuno ha niente da recriminare).

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