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Annozero, macerie: Italia alla deriva?

L’Italia sotto le macerie nella nuova puntata di Annozero: nesso unico, reale o traslato da voci compiacenti che unisce le tragedie del Nord invaso dalle acque per poi arrivare al fatiscente stato di un patrimonio dell’umanità come Pompei, fino a toccare i gangli più nascosti della sottocultura nostrana. L’Italia è allo sfascio, lo si afferma ogni volta che qualcosa non funziona, è un modo di dire entrato nel linguaggio comune della gente. L’impressione è che questa volta si sia davvero toccato il fondo, che la gigantesca marea melmosa composta da rifiuti di ogni genere in cui soffoca Napoli, partita prima dal Veneto sotto forma di evento meteorologico di immane portata, ci abbia sommerso tutti.

Il Paese è soffocato da un oceano di debiti che l’attuale classe politica non è in grado di arginare, vero è quello che dice il giornalista di Libero Nicola Porro ospite della puntata, che la coperta è troppo corta per soddisfare tutti, è altrettanto assodato che in questi anni c’è chi si è bellamente apparecchiato la tavola mentre altri morivano di fame, risultato: il Veneto in ginocchio per un errata politica del territorio, la città dell’Aquila ancora invasa dai ponteggi, Pompei ammirata da tutto il mondo tranne che da noi, ormai all’agonia. Ha ragione il critico d’arte Philippe Daverio quando provocatoriamente dichiara: “Affidiamola all’Onu” che forse saprebbe come meglio investire la pioggia di soldi che ogni anno arriva sui ruderi campani e che nessuno sa che fine facciano.

Siamo un Paese che non ama la cultura e gli stessi lavoratori dello spettacolo in stato di agitazione a Roma contro i tagli del Governo fanno sentire le loro vibranti rimostranze al ministro Sandro Bondi, un astronauta, appena sceso dalla Luna. Addita le cassandre che dipingono l’Italia come una nazione alla deriva, si propone paladino della cultura quando da noi la parola rischia di sparire persino dai vocabolari. Dichiarazioni a mezza bocca, verità dette solo per metà, ma qui è in gioco la vita di un Paese dove si è propagato a macchia d’olio l’egoismo sociale, davvero il popolo italiano non è stato mai veramente unito ed ora di fronte ad emergenze di ogni tipo ognuno lancia il proprio grido di dolore, arrogandosi quegli aiuti che occorrerebbero anche ad altri ma che non bastano per tutti. Intanto c’è chi continua a girare in auto blu, certi privilegi frutto di un sottaciuto scambio clientelare non si toccano. Siamo all’obbrobrio sociale, senza alcuna reazione. Personalmente abbiamo a che fare ogni giorno con gente in grado di intendere e di volere incapace di scrivere una parola correttamente, non si può pretendere che poi con una scheda elettorale in mano sappia fare di meglio.

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