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Gianni De Berardinis a Cinetivù, X Factor non è tv musicale

Gianni De Berardinis ovvero una vita per la musica, poche parole per riassumere gli illustri trascorsi di un personaggio che da sempre divide il suo tempo tra radio, televisione e produzioni musicali. Nel 1975 esordisce come conduttore per lo storico marchio di Radio Luna, poi una carriera sempre in ascesa che lo vede protagonista con Radio Montecarlo, RTL 102,5, RDS, Radio Rai e di recente su Radio SNJ. In tv è uno dei presentatori che negli anni si alternano alla conduzione di Discoring su Rai Un, a lui spettano le edizioni ’81, ’82, ’86, oltre al programma Popcorn su Canale 5 nei primi anni ’80 e una serie di apparizioni per la Rai in occasione di importanti eventi musicali come La notte contro i razzismi di Raidue. De Berardinis scrive e produce trasmissioni radiotelevisive con all’attivo anche brani musicali, produzioni e collaborazioni come chitarrista in alcuni album di Kaballa’, Mauro Pagani, Rossana Casale, Angelo Branduardi, Massimo Bubola. Sicuramente abbiamo lasciato “per strada” qualcosa:

Gianni cos’altro di significativo nella tua carriera vorresti ricordare?

Un po’ di pubblicità come Olio Sasso con Petra Lavica, brano che ho composto e poi Hitachi mi piaci un claim per la campagna radio nella quale ero testimonial di Hitachi appunto. Uomini Di Parola alla radio e nei clubs su Radio 24, tanti amori e il mio best uno show alla radio su un treno in movimento trasmesso in Isdn, era il 1995, si chiamava L’Italia Vera….venne Franco Battiato.

Per noi che siamo cresciuti con la mitica Discoring, hai qualche aneddoto da raccontarci?

Mille..ti dirò solo David Lee Roth a Discoring quando il cantante dei Van Halen fu scambiato per un coatto locale all’ingresso della Rai di Via Teulada dal “famoso cinese” mitico portinaio dell’azienda e rimandato indietro a parolacce (l’incontro non ebbe bisogno di un ring) o Peter Gabriel a Popcorn vestito da scimmia in Shock the Monkey (Silvio era mortificato e gli fece consigliare di indossare una giacca). Ho visto cose che..

Ormai nella cosiddetta tv generalista, i programmi musicali non “tirano” più, la riprova il fallimento di Scalo 76 in edizione quotidiana su Raidue e del Festivalbar che quest’anno non è proprio andato in onda, per quale motivo secondo te?

Un tempo mi arrabbiavo molto per la regoletta Tv già diffusa dai funzionari, poi dopo tanta televisione fatta in prima persona, a parte l’ambiente e l’approssimazione generale, ho deciso di rinunciare all’impatto perché forse è anche vero che la musica in Tv “non tira”. Lo schermo non rimanda emozioni vere e poi noi pubblico non sappiamo guardare la Tv, non abbiamo mentalità ne cultura televisiva, non sappiamo godere dei dettagli, delle atmosfere ci rompiamo presto se non si prendono a calci in video..X Factor non è Tv musicale è rissa!! E’ un buon talent per imparare a far a botte a dire parolacce!

La tv è cambiata rispetto a 30 anni fa, molti ritengono in peggio, cosa salveresti dell’attuale e come autore cosa manca per rinnovarla un po’?

Difficile dirlo così, ci sono cose fatte bene ancora e nonostante tutto. Guardo a La7 programmi di scienza ed approfondimento, ma la Tv e’ cambiata insieme agli italiani che è difficile riconoscere. Come autore penso ad uno show con Gianni Minoli, che è il mejo, di musica ovvio ma fatto come i vecchi show: musica una materia ancora da far vivere e raccontare. Farei una Tv di racconti come vuole la nostra tradizione di Nanni Loy e Ugo Gregoretti, noi siamo bravi a raccontare.

Parliamo del tuo primo grande amore: la radio, non credi che siano un po’ troppi i volti tv che si riciclano dietro un microfono?

Si troppi, la radio è un amore infinito per me ma gli abbiamo fatto fare la fine del piccolo schermo. Stesse regole, stesse facce che è un paradosso visto che si chiama radio, stessi attori in campo..un caos. Non ho giudizi sui nuovi volti della radio, penso a quando incontrai il famoso Lupo Solitario di American Graffiti e mi disse:”la radio e’ il Teatro della Mente“. Ma la Radio ha perso dignità, c’erano radio locali bellissime spente dai soldi dei networks perché serviva la frequenza, c’era la Rai radio, che continuo a preferire ancora per qualità ed intenzioni (quando non corre dietro alle private), c’era Radio Montecarlo che è diventata una cosetta ma di grande classe. I Gruppi impegnati finanziariamente nel campo non hanno strategie precise, devono fare fatturati ed i numeri e poi chi se ne frega. Ci sono ex veline al microfono che “parlano come magnano” pagate come Greta Garbo e “baristi da bar” con aria e vocabolario da dee jay con tanto di sito e ufficio stampa personale (sembrano veri). Non farmi polemizzare sono diventato grande di età e non vedo bene la scena della radio ma qui mi fermo con le critiche, Montanelli disse: “Turiamoci il naso ed andiamo a votare” ricordi?

Il futuro della radio così come della tv è probabilmente la “rete”, pensi che possano “dialogare” tra loro senza snaturarsi?

Non devono dialogare affatto ma il minestrone è quello che ci viene meglio in Italia ripeto. Chi ha detto che i media che hai citato sono complementari? La radio è un mezzo con la sua dignità, la tv ed il web un altro affare. Sulle Tv satellitari la radio è trattata come una filodiffusione che serve per riempire i buchi, cosa dica e che vuole fare non riguarda chi la offre a un tot al kilo. Non ci sto a fare l’audio della Tv!

Cosa consiglieresti ai giovani che vogliono iniziare a fare radio o televisione?

Di guardare il Grande Fratello e prepararsi come loro. Solo così si ottengono risultati. A me consiglio di star lontano dall’ovvio della Tv ma non per snobbismo per mia scelta editoriale…mi calano le difese immunitarie solo a parlarne.

Tu hai sempre avuto un debole per la musica etnica (Kaballà ) al momento qualcosa bolle in pentola?

Kaballà è stata una bella esperienza pensa che era del 1991, un cd che finì nelle mani di Ford Coppola a Roma ma che il Club Tenco non volle mettere in vetrina diciamo perché non bello abbastanza, no per ora penso a me dopo tante soddisfazioni e mazzate prese sulla schiena (fanno male). Ho in mente un disco mio ma vedremo, ho tanto materiale da film, non hit parade ma cose da ascolto, Ry Cooder è quello cui tendo e poi continuo a comperare chitarre acustiche.

Oltre che ad ascoltarti su Radio SNJ, potremo vederti di nuovo in tv?

No, non credo. Nessuno per ora sopporta un professionista appassionato come me. Io non piango e non aspetto neppure. Ma tanto per essere chiari il mio modo di vedere le cose è inapplicabile per la Tv nostrana, io non rendo giustizia. Lavoro solo per la causae, cioè per la musica, ma sono un po’ scemo dal momento che neppure la discografia lo ha mai fatto qui da noi…la musica come la Tv sono “terreni per furboni” che portano i numeri e non proposte e ragionamenti. Ho un idea più anglosassone della Tv:quei bellissimi documentari della BBC tanto educativi eddai su! Grazie mille amici

2 commenti su “Gianni De Berardinis a Cinetivù, X Factor non è tv musicale”

  1. Molto brevemente dico solo che trovo ‘vergognoso’ lasciare ai margini della radiotelevisione italiana, un personaggio miniera come Gianni De Berardinis. Gianni è per me, l’archetipo’ di una serie di ‘giganti’ accantonati perchè difficilmente collocabili. Oggi contenere è vietato. Il contenuto ha bruciato i migliori contenitori….purtroppo!!

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  2. Gianni oltre ad avere grande PASSIONE per quello che fa ha grande caparbietà (non rinuncia alle sue idee) che ben si abbina al coraggio di dire quel che pensa. A un professionista così virtuoso auguro il meglio che sono certa ti stà aspettando dietro l’angolo…

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