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Michael J Fox e la malattia in tv

Michael J Fox, storico attore di Ritorno al futuro, spiega la sua decisione di portare in tv uno show dedicato al Parkinson, morbo che ormai lo affligge da diversi anni. “Voglio solo mostrare un uomo che riesce ancora a guardare la vita con humor”, ha ammesso.

Michael, come è nata l’idea di fare leva sulla sua malattia per fare uno show comico?

«Avrei preferito fare lo show senza il Parkinson ma non ci sono riuscito… Ci sto lavorando duramente, ma non accadrà questa stagione! La verità è che negli ultimi anni ho ripreso a fare delle comparsate come ospite che mi hanno fatto sentire bene. E ho pensato: questo è cio che ho fatto tutta la mia vita, perché no?».

 

Ci sono molti ovvi paralleli tra lei e il suo personaggio….

«Per molti versi siamo lontani, ma in lui c’è molto della mia filosofia di vita. È ottimista e generoso e con un grande cuore ma a volte si arrabbia e perde le staffe. E ha guai nel lavoro e in famiglia, ma gran parte dei suoi problemi non hanno niente a che fare con il Parkinson».

 

Ha delle limitazioni fisiche nel lavoro?

«Sì, dopo 14 ore devo smettere. Non sapevo se lavorare avrebbe rafforzato o atrofizzato i miei muscoli e li ha sicuramente rafforzati, mi sento ogni giorno più forte. Sappiamo che l’attività fisica rallenta la progressione del Parkinson ed essere attivi è molto importante, come è importante cercare non pietà o simpatia, ma vivere la vita».

 

Che altro si muove sul fronte della malattia?

«C’è stato molto progresso: abbiamo ricostruito come si fa ricerca, rivedendo i legami tra le case farmaceutiche e gli enti governativi che provvedono ai fondi. E ne abbiamo reso più facile l’accesso. Inoltre stiamo catalogando le storie dei pazienti, identificando dei markers che speriamo ci permetteranno di diagnosticare la malattia in anticipo e invertirne i sintomi».

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