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Enrico Mentana analizza il successo del Tg La7 e la situazione dell’informazione in Italia

 Alla luce degli ottimi risultati ottenuti in termini d’ascolto dal Tg La 7 (martedì ha toccato il 5,11 per cento di share) Enrico Mentana lancia una stoccata ai suoi diretti competitor Tg1 e Tg5, a cui si sovrappone nell’edizione della sera (Fonte Fatto Quotidiano):

Faccio solo un’ipotesi non voglio offendere nessuno, ma c’è chi dice che il Tg1 e Tg5 sfumano o a volte non danno le notizie più scomode. Quindi, se c’è un telegiornale che dà tutto, e che è perentorio e non allusivo nel suo racconto, gli spettatori possono cominciare ad optare per un’alternativa. Prendendo con le molle questa critica che viene fatta, il nostro tentativo è di fare ogni giorno un giornale evidentemente libero e completo.

Il giornalista esprime liberamente il proprio punto di vista sulla sospensione dei talk show Rai per le vacanze estive, incomprensibile soprattutto in un momento così delicato per la politica italiana:

Sono sicuro che la cosa più importante non fosse riaprire i talk show. Più utile capire se c’è una modalità adeguata di informare il cittadino sulla politica. E mi fa impressione vedere gente che deplora la presenza di Vespa in tv e poi magari è pronta a deplorarne l’assenza. Nec tecum possum vivere nec sine te, non posso vivere né con te né senza di te, direbbe Ovidio.

E ancora:

Non è ingiusto che quando non c’è la crisi politica all’inizio di giugno finiscano i talk show e riprendano a settembre? C’è un motivo per cui il servizio pubblico manda in vacanza i suoi programmi? Perché un’azienda con 13 mila dipendenti e più di 1000 giornalisti affida i suoi programmi sempre a professionisti esterni o che lo sono diventati? Se questi fossero giornalisti Rai, avrebbero un mese di vacanze, come prevede il nostro contratto di lavoro.

L’arrivo di Mentana a La7 sembra aver portato una ventata d’ottimismo nei corridoi dell’azienda:

Ho tentato di cambiare la prospettiva per cui in passato, del tutto legittimamente, chi guidava il telegiornale pensava che fosse importante rafforzare prima di tutto le fasce in cui la concorrenza era forte. Ma un anno fa era difficile pensare che ci fosse uno spazio per fare un telegiornale delle venti alternativo al Tg1 e al Tg5. Nel bene e nel male si pensava che coprissero massicciamente il gusto dei telespettatori. È proprio dell’ultimo anno, anno e mezzo, ripeto, a prescindere che sia a torto a ragione, che i telegiornali vengono percepiti come meno completi ed esaurienti. Un tg come il nostro ha adesso uno spazio.

2 commenti su “Enrico Mentana analizza il successo del Tg La7 e la situazione dell’informazione in Italia”

  1. Sig: Mentana, a Milano ci sono anche cinque quesiti referendari, perchè nessuno media ne parla? Vuole lei colmare questa lacuna? Grazie e buona serata Livia

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