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Servizio Pubblico, Sandro Ruotolo: “Lascio la Rai”

Sandro Ruotolo, giornalista e storico collaboratore di Michele Santoro ha confermato ufficialmente la sua presenza al nuovo programma di Santoro, Servizio Pubblico. Di conseguenza, Ruotolo lascerà la tv di Stato.

Tutto il team di Annozero, quindi, si riunirà nella nuova avventura televisiva di Michele Santoro, Servizio Pubblico, in onda dal 3 novembre su Sky, su un circuito di tv locali e sul web.

Michele Santoro, Marco Travaglio, Vauro, Giulia Innocenzi e ora anche Sandro Ruotolo che, dal sito ufficiale della trasmissione, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:

Il 31 ottobre si conclude il mio rapporto di lavoro con la Rai. Michele, Travaglio, Vauro, volevate partire senza di me? Mica mi potevo perdere questa nuova avventura.

Ruotolo ha aggiunto:

Certamente non si conclude il mio rapporto sentimentale con un’azienda che mi ha dato tanto, ma alla quale anche noi abbiamo dato una parte fondamentale delle nostre vite. Noi abbiamo sempre detto che solo il pubblico è il nostro padrone, invece in Rai sono i partiti che decidono la vita e la morte di un programma, l’avvenire di un comico, di un giornalista o di un autore. La nostra scelta di lasciare la Rai deriva dal divorzio che si sta consumando tra i cambiamenti del paese e il servizio pubblico.

Sandro Ruotolo si sofferma anche sul successo dell’iniziativa Servizio Pubblico:

L’informazione è diventata un bene comune e milioni e milioni di persone pensano che questo bene venga loro sottratto sempre di più, un pezzo alla volta. Come si spiega altrimenti che più di 90 mila persone decidano donare 10 euro per vedere un programma, mentre farebbero volentieri a meno di pagare il canone della Rai. È il sogno della mia vita: lavorare solo per il pubblico, per un vero servizio pubblico.

Infine, un augurio del giornalista a Santoro:

Ti ricordi, Michele, dei telesogni, della tv libera senza editori, senza politici che ti rompono le scatole. Forse finalmente ci siamo, facciamo sul serio, e se questa sfida avrà successo, il futuro della Rai potrà cambiare.

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