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Raidue, Pasquale D’Alessandro: “Il vuoto lasciato da Santoro è numericamente incolmabile”

 Incontrando i giornalisti al Prix Italia di Torino, il direttore di Raidue, Pasquale D’Alessandro ha rinnovato la sua stima professionale verso Michele Santoro, scomparso magicamente dai palinsesti di rete prima del suo insediamento a Viale Mazzini (Fonte Ansa):

Santoro è un grandissimo professionista che stimo e rispetto la cui assenza mi procura dispiacere anche perché è innegabile che il vuoto creato dalla sua trasmissione è numericamente incolmabile. Quando sono stato nominato direttore di Rai2, mi sono ritrovato con palinsesti fatti e soprattutto senza due colonne portanti della rete, il conduttore di Annozero e Simona Ventura. Oggi per me il problema non sono gli ascolti ma piuttosto andare in onda ogni giorno.

Come già annunciato da Marano, per il 2012, si sta studiando un nuovo programma di informazione destinato a prendere il posto di Annozero:

C’é grande fame di informazione ma anche grande offerta. Sto pensando, quindi, a un programma di informazione, ma mi piacerebbe trovare una formula di talk non tradizionale, un qualcosa che non scimmiotti ciò che già c’é. Quando si pensa ad un programma di tipo informativo, ci sono tre strade percorribili: adottare uno stile ma tradizionale con un nome che ne garantisca il successo; una formula diversa dal talk tradizionale oppure rischiare tutto innovando completamente. A me piacerebbe una formula un po’ nuova.

A D’Alessadro dispiace, inoltre, come si è conclusa la vicenda legata al mancato accordo per la messa in onda di Parla con me di Serena Dandini:

A me personalmente stimola l’idea che un personaggio come la Dandini potesse lavorare per Rai3 e anche per Rai 2. E’ un peccato che vengano meno due nomi come Santoro e Dandini per il servizio pubblico. In questa Rai2 non ci sono preclusioni. A me piaceva pensare che la Dandini fosse in Rai per essere forti come azienda e che venissero meno le condizioni per cui personaggi così fossero in un recinto e non potessero giocare in altri campi o contaminare altre reti.

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