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Milena Gabanelli: “Report non è La prova del cuoco. Serve la tutela legale”

Foto: AP/LaPresse

Milena Gabanelli continua a lanciare allarmi in merito alla messa in onda di Report, ancora in dubbio. La situazione è ancora bloccata ed il problema è ancora quello della tutela legale che l’editore, cioè la Rai, non vuole accollarsi. La conduttrice del programma di Raitre torna esplicitamente a parlare a La Stampa del rischio del “buco Report nel palinsesto autunnale della prossima stagione:

La mia preoccupazione è che se si procede agli stop and go di settimana in settimana ad ottobre c’è  il rischio che nel palinsesto di Raitre nasca il buco di Report. Ma forse è quel che si vuole, altrimenti non si spiega.

La Gabanelli torna ad individuare il reale problema, proponendo il paragone con un altro programma Rai:

Senza tutela legale un programma come Report non si può fare. Non credo si possa lavorare diversamente in un programma d’inchiesta. Report, insomma, non è La prova del cuoco, con tutto il rispetto per il programma. Sarebbe come dire a un carabiniere vai a sedere in sommossa senza scudo né elmetto.

La giornalista insiste ribadendo che l’editore deve assumersi le responsabilità, sebbene “è giusto pagare per gli errori commessi in malafede“. La Gabanelli continua:

Non può essere che il quarto gruppo editoriale europeo dica: se ti fanno causa e la vinci ti rimborsiamo le spese dell’avvocato (al minimo tariffario). Vale a dire ti arrangi per tutta la durata del processo, che può durare anche 10 anni. Se invece sei condannato paghi tutto tu.

Dopo aver ricordato che in 14 anni Report ha vinto tutte le cause, “tranne una per 30 mila euro, ma abbiamo fatto appello“, la Gabanelli risponde a chi sostiene che con la tutela legale su tutto, sono tutti capaci a fare le inchieste:

Io non ho detto su tutto: ho escluso la colpa grave e la malafede. Diversamente posso dire che tutti sono capaci di fare gli editori: incassi prestigiosi, pubblicità e pubblico, mollando sulle spalle del giornalista il rischio di impresa!

Parole ancora una volta chiarissime. Ancora una volta condivisibili.

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