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Mamma mia che domenica, Camila Raznovich: “Volevo tornare all’intrattenimento”

 Debutterà, domani alle 17.40 su La7, Mamma mia che domenica, il nuovo programma di Camila Raznovich che affronta il delicatissimo tema della maternità dal punto di vista genitoriale nel tentativo di rompere i luoghi comuni con un sorriso ed un pizzico di ironia (Fonte Il Corriere Della Sera):

Vogliamo ironizzare sui problemi della maternità e togliere quell’aura mistica per cui “mamma è bello” sempre e comunque. Non è vero. Tutte le madri sanno che avere dei bambini è meraviglioso, ma anche molto faticoso. Può essere duro e ti mette davanti alle tue fragilità. Bisogna avere il coraggio di dirlo, di esprimere i propri sentimenti contrastanti, di chiedere aiuto. Se no la situazione può diventare grave.

All’interno del contenitore domenicale, in diretta per essere interattivo con il pubblico (Facebook, twitter, ecc) ci saranno a rotazione, medici (il pediatra Piero Biondi), alcuni specialisti (per esempio il ginecologo Maurizio Bini o la pedagogista Laura Sidoti) e molti altri per offrire un punto di vista oggettivo (e professionale) sulle tematiche affrontate. Ad alleggerire l’atmosfera in studio, Angelo Pisani (Pali e Dispari) e Katia Follesa (Katia e Valeria), compagni nella vita e genitori di una bambina. La conduttrice ha, inoltre, spiegato i motivi del suo allontanamento consensuale con la terza rete di Stato:

Perché purtroppo in Rai non avevo più referenti con cui parlare. Sentivo che in azienda non c’era più voglia di investire su nuovi programmi. Quattro anni fa, quando arrivai in Rai, era un momento molto bello, sono cresciuta tanto. L’ultimo anno è stato duro invece. “Amore criminale” il programma nato con me, a cui ero e sono legatissima, non mi bastava più. Volevo tornare all’intrattenimento.

2 commenti su “Mamma mia che domenica, Camila Raznovich: “Volevo tornare all’intrattenimento””

  1. Mi il diritto del bambino a stare con la mamma chi lo ascolta? E comunque quello che non fa la mamma lo deve fare necessariamente qualcun altro. Come mai una mamma è capace di farsi sostituire come mamma e non di farsi sostituire come lavoratrice?

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