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Fratelli Benvenuti, la critica di Aldo Grasso

Dopo essere stata affossata dal pubblico (la puntata di domenica è stata seguita da 3.2 milioni di spettatori e il 13,24% di share; la seconda, spostata dalla direzione di Canale 5 a mercoledì, ha fatto registrare il 9,59% di share e 2,4 milioni di spettatori) Fratelli Benvenuti viene criticata anche da Aldo Grasso: il giornalista del Corriere della sera, nella sua rubrica A Fil di rete esordisce dicendo:

Cosa c’entra Enzo Salvi con Massimo Boldi? Nulla, però una vecchia regola della commedia all’italiana, nata dalla regionalizzazione della nostra comicità, vuole che a un comico del Nord se ne affianchi uno del Sud, almeno del Centro, altrimenti la risata si spegne sulla linea gotica. Parimenti, per catturare più fasce d’ascolto, si ingolfa la trama con tutte le generazioni possibili, dai nonni ai nipotini.

Il critico centra con poche parole tutti i problemi della fiction:

i personaggi sono solo macchiette di scarso spessore, i rapporti parentali più complicati di «Un medico in famiglia», le discussioni più improbabili di quelle dei «Cesaroni» e, soprattutto, che Boldi è troppo solo.

La chiusura è al vetriolo:

Per quanto ancora dobbiamo considerare la Canalis e la Gregoraci delle attrici?

Lascio a voi ogni tipo di commento…

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