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Domenica In, Lorella Cuccarini: “Dovremmo creare appuntamenti che creino affezione e lavorare sull’emotainment”

Foto: AP/LaPresse

Lorella Cuccarini, che domani sera condurrà su Raiuno Ci vorrebbe un amico, il prossimo autunno tornerà alla guida di Domenica In nonostante sembrasse probabile la sua sostituzione. La conduttrice rivela a Donatella Aragozzini di Libero di essersi abbassata lo stipendio:

In realtà l’ho fatto già alla fine della passata stagione. Credo che un ridimensionamento sia stato chiesto a tutti noi conduttori: non possiamo pensare di fare programmi con il budget di un tempo, sappiamo quanto la Rai sia in una situazione difficile, nei camerini si sentono gli addetti ai lavori preoccupati per il futuro … in un momento come questo è importante fare un passo indietro, credo sia etico.

La nuova Domenica In sarà capitanata dal capostruttura de La vita in diretta Daniel Toaff, ma ciò non costringerà la Cuccarini a parlare di cronaca nera:

C’è una divisione dei ruoli molto precisa, i fatti che devono essere trattati più a livello giornalistico li farà Massimo Giletti, però noi avremo la possibilità di fare un po’ più di attualità, grazie ad una redazione più forte.

La conduttrice spende qualche parola riguardo alle sue prossime competitor, Victoria Cabello, che guiderà Quelli che il calcio, e Federica Panicucci, che sarà ancora al comando di Domenica Cinque. A proposito del contenitore domenicale di Raidue dice:

Io temo tutti e nessuno, perché credo che la competizione ci aiuti a dare il meglio di noi. Ma adoro Victoria, la trovo molto divertente e credo che i nostri programmi saranno completamenti diversi come tipologia di contenuti e stile di conduzione, per il bene del telespettatore.

A proposito il contenitore di Canale 5, che nella scorsa stagione l’ha regolarmente battuta nella gara degli ascolti, Lorella Cuccarini sottolinea:

Non è una novità, sappiamo già che lo scoglio è il Grande Fratello, che dura tantissimo e diventa sempre più forte. Dovremmo creare anche noi appuntamenti che creino affezione, uscire dalla logica del contenitore, che aveva senso quando il programma durava 6 ore, e lavorare sull’emotainment.

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