Home » Benedetta Parodi:”La cucina è cultura e tradizione”

Benedetta Parodi:”La cucina è cultura e tradizione”

Foto: AP/LaPresse

La signora della cucina, Benedetta Parodi, continua la sua scalata verso le alte vette dell’editoria ed il suo libro sta vendendo più degli scrittori veri.

Il settimanale Oggi ha deciso di intervistare la signora Parodi, per saperne qualcosa in più sul successo del libro e scoprire qualche suo pensiero sulle colleghe della tv.

Il libro Cotto e Mangiato è arrivato a 1 milione e 300 mila copie vendute, mentre Benvenuti nella mia cucina in meno di due mesi è arrivato a 700 mila copie … alla domanda: Il suo successo è il sintomo di un Paese che si riempie la pancia e fa morir di fame il cervello. È la radiografia di un popolo ignorante e mangione. La Signora della buona tavola ha risposto:

Guardi che la cucina è cultura, tradizione. Quanta sociologia a vanvera! Guardi che le mie ricette non tolgono copie al romanzone di Eco. E spesso “mi” compra gente che non ha mai aperto un libro. Quindi, si tranquillizzi: al massimo sono il sintomo di un’Italia mangiona e buongustaia

Alla domanda: Non fa la cuoca, e scrive di cucina. Non è una scrittrice, e ha messo in fila Camilleri, Ammaniti ed Eco. Si sente mai una truffatrice? La Parodi ha risposto:

«Ma questa è un’intervista o un bombardamento? Io ho solo dato uno spunto in più alle persone che amano cucinare. E fatto venir voglia di spadellare a quelli che di solito non cucinano. Bambini compresi»

Ovviamente, quando un successo del genere arriva per una persona semplice come la Parodi, che ha avuto la fortuna di vendere migliaia di copie del suo libro, anzi, in totale 2 milioni di copie in totale con i due libri, la gente comincia a chiedersi come c’è riuscita e se la sua fortuna non è latro che un fenomeno della tavola studiato a tavolino. A questa affermazione, Benedetta Parodi risponde:

«Ho letto. E ho letto anche che dietro all’apparente semplicità della copertina di Cotto e mangiato, ci sarebbero uno studio infinito e un esercito di geni del marketing. Vuole la verità? Un pomeriggio mi è venuta a trovare un’amica fotografa. Ci siamo messe in cucina, abbiamo spostato qualche casseruola, un mestolo, tre uova: in dieci minuti era pronta la copertina. Cotta e fotografata, altro che marketing!

La Parodi non è l’unica donna della tv italiana a scrivere di cucina, c’è anche Antonella Clerici che tra l’altro è in classifica anche lei con un libro di cucina simile al suo. Alla domanda: Lei vanta innumerevoli tentativi di imitazione. La Clerici la tallona in classifica. La Parodi ha risposto:

«L’ho sfogliato, il suo libro. In effetti non è il solito ricettario che riprende la Prova del cuoco. È più personale, più simile, come impostazione e scrittura, ai miei. Diciamo che forse l’ho ispirata. E ne sarei orgogliosa».

Oltre alla Clerici troviamo anche Tessa Gelisio con un libro di ricette, mentre Emanuela Folliero si dice che stia lavorando a un libretto gastronomico, ed infine il ministro Brunetta. La Parodi, parlando di quest’ultimo ha detto:

«Lo so, anche lui si è cimentato [con Oggi (vi) cucino io, ndr]. Non ha l’aria del cuoco: piuttosto quella di chi assaggia e giudica».

Parlando di un modello a cui si è ispirata, Benedetta ha detto:

Nonna Papera. Le sue torte fumanti sono il perno della famiglia, la colla che la unisce. Mi piace l’idea che il mio libro serva anche a questo: ad “amalgamare” le famiglie».

Alla domanda: Se potesse invitare nella sua cucina una superstar, chi sceglierebbe? La conduttrice ha risposto:

«Mi hanno riferito che i filippini che si occupano di Villa Oleandra, la casa comasca di Clooney, sono dei fan di Cotto e mangiato. Ecco, se George bussasse alla mia porta, non lo lascerei fuori. Può venire anche con la Canalis, eh, che è simpaticissima … Meglio senza, però».

Dalla cucina, si volta pagina e si passa oltre, parlando del nuovo romanzo che la Parodi sta scrivendo, un fantasy e proprio parlando di quest’ultimo, ha risposto:

«L’ho già finito, dovrei solo riguardarlo e limarlo, ma sono una “pigrona”. È il collage delle favole che racconto alle mie bimbe. L’editore vuole pubblicarlo in due tomi».

Lascia un commento