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Gomorra Fiction: Marco D’amore è Ciro detto Ailandèr

La fiction Gomorra, che andrà in onda su Sky prossimamente, continua a pieno ritmo con le rirprese. Nel frattempo i personaggi principali cominciano a rivelarsi: è il turno di Marco D’Amore. 

 

 

Marco D’Amore nasce a Caserta e già all’età di  31 anni è un attore che può dire di essersi confrontato con molti ruoli nella sua carriera: dalla divertente serie televisiva  Benvenuti a tavola, con Bentivoglio e Tirabassi,  alla pellicola Una vita tranquilla,  con Francesco Di Leva e Toni Servillo e ancora con quest’ultimo nel tour con successo mondiale la Trilogia della Villeggiatura, pubblicato da poco anche in dvd. Del suo ruolo in Gomorra racconta:

 

Sentimentalmente mi pesa molto interpretare questo personaggio: Ciro  mette in pericolo la vita della sua famiglia, è accecato dal delirio di violenza, sembra quasi  inconsapevole che certe azioni possono compromettere la vita degli affetti cui è legato in maniera assoluta. Per interpretarlo ho perso venti chili in due mesi, sono stato a lezione dal maestro d’armi e adesso so bene come montare smontare impugnare un Kalashnikov. Sento una grande responsabilità perché ho sempre partecipato attivamente alla lotta alla camorra,  ho preso parte a diverse associazioni, conosco Roberto Saviano fin da ragazzino, frequentavamo lo stesso liceo.

 

E riguardo alle riprese girate a Scampia, Marco dichiara:

 

Sono d’accordo quando dicono che noi nella fiction siamo un gradino sotto la realtà.  I personaggi sono dei totali irresponsabili, non credo che la fiction darà risalto alla camorra..in questa storia non esistono eroi. La camorra si sente nello stomaco, noi napoletani abbiamo una sorta di abitudine a certe visioni. Anche solo dover ammazzare qualcuno per finta in posti dove questi fatti avvengono realmente mi distrugge.  L’altro giorno abbiamo girato una scena di omicidio nello stesso posto in cui tre giorni dopo hanno ucciso un ragazzo con dieci colpi i faccia.

 

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