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Dopo l’anoressia, Yuyu torna a cantare. Domenica sarà da Barbara D’Urso

Cinque anni fa aveva pubblicato un suo diario sull’anoressia. La storia spudorata della sua malattia che l’aveva portata lontano dalle scene. A breve uscirà L’Amour, il nuovo disco di Giuditta Guizzetti, in arte Yuyu. Nel 2001 i suoi singoli “Mon petit garçon” e “Bonjour bonjour” avevano conquistato la vetta della classifica, italiana e non. Poi l’anoressia, a causa della quale è arrivata a pesare 36 chili.

Adesso è guarita, presto sarà mamma e uscirà un suo nuovo disco. Domenica racconterà la sua storia da Barbara D’Urso, a Domenica Live. “Oggi il mio corpo è a forma di cuore e sono felice”, racconta candidamente la cantante. Parole in libertà come tante, pronunciate però da una persona che ha vissuto una forte esperienza. “Adesso sto bene, sono guarita. E, cosa più importante, sto per diventare mamma”.

 

Il titolo del singolo descrive perfettamente lo stato d’animo della cantante: “Ho una serenità che credo di non avere mai avuto in vita mia… anzi togliamo pure il credo. Basta guardarmi negli occhi per rendersene conto. Ho incontrato una persona meravigliosa e porto dentro di me un cuoricino”.

 

Davvero strano il suo destino: da assistente di volo ai successi musicali internazionali del 2001. Poi gli anni della malattia, del ricovero a Casa Francisci a Todi e di quel diario privato che diventa un best seller. Ancora successo, ancora paura: “Mi hanno dimessa il 21 febbraio 2008. A ottobre è uscito il libro. Mi sono trovata spiazzata quando ho risentito il telefono squillare e dall’attenzione di nuovo di giornali e televisione. Ho traballato, stavo ricadendo in pieno nei circoli viziosi dell’anoressia con tutto quello che comporta, anche nell’alcol. Poi un giorno mi sono guardata alla specchio e, scusa il termine, mi sono fatta veramente schifo”. 

 

A Ibiza però, trova l’amore e la forza di andare avanti:  Se ne esce con la forza di volontà, tanta. Quando sei schiava di questo male non ascolti. Ora ne parlo ma bisogna stare molto attenti: una parola può aiutare una persona, la stessa può ferirne un’altra”.

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