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Sanremo 2012, quarta puntata: Ivana Mrazova regina delle gaffes

La maglia nera di questa puntata del Festival di Sanremo la conquista sicuramente lei, Ivanka Mrazova. La valletta che tanto ha fatto parlare della sua assenza ha collezionato una serie di gaffes imbarazzanti che a volerle farle volutamente nessuno ci sarebbe riuscito. Se ieri sera ci sembrava irraggiungibile “Ennio Morriccione”, questa sera è riuscita a superarsi. Dopo aver assistito al monologo di Alessandro Siani, con tutta tranquillità ha commentato dicendo “io non ho capito niente”. Non si conosce la ragione per cui è stata scelta perché in queste serate è apparsa utile come una delle creazioni di Barbara di Paint your life. È stata capace di fare solo tre cose: annuire a Gianni Morandi, ridere alla Giuliana Moreira ogni volta che terminava di parlare Rocco Papaleo e far sapere di essere stata con il manager per tutto il tempo del torcicollo (che una cosa sia conseguenza dell’altra?). Ma passiamo oltre e come di consueto passiamo a dare un commento per ogni big rimasto in gara.

Dopo 4 serate finalmente ho capito cosa non va nel look di Noemi. Sono i suoi capelli a non fare padant con nessun tipo di abito.

Gianluca Grignani, invece, si è dimenticato di portare con sé la voce. Chi invece non ha dimenticato di portare gesti inconsulti fingendo di dirigere un’orchestra è stato Lucio Dalla.

Max Gazzè durante il duetto con Dolcenera si è limitato a muovere la bocca come se fosse in playback. Intanto il pericolo che Dolcenera si trucchi come agli esordi si fa sempre palese: evidentemente avrà ripreso a comprare rimmel, ombretto e tintura per capelli color nero in quantità industriali.

Gigi D’Alessio e Loredana Bertè accompagnati da Fargetta sono la cosa più truce di tutta la serata, non solo per il playback o per la versione dance di Respirare, ma per il fatto che Gigi si è agghindato come se dovesse andare a cuccare in discoteca gay.

Chiara Civello e Francesca Michielin le hanno conciate proprio per le feste, nel senso che avevano addirittura i fiocchi. Dovevano solo essere scartate.

Samuele Bersani ha avuto una bella idea, quella di chiedere a uno dei clochard della stazione di esibirsi con lui. Ah no, scusate, era Paolo Rossi.

Eugenio Finardi imperterrito ha continuato ad indossare la stessa camicia. Però mi viene un dubbio, non che si sia portato solo quella? È probabile che ci abbia anche dormito.

Nina Zilli questa sera ha deciso di superare se stessa superando il numero massimo di extension consentite in una capigliatura: ha stampato una foto di Amy Winehouse nel pieno del periodo Back to Black, è andata dal parrucchiere e lo ha minacciato che se non fosse uscita con la stessa cofana lo avrebbe corcato di mazzate. Pare che sia stata molto convincente a giudicare dal risultato.

Arisa ha scelto di presentarsi sul palco vestita con la stessa stoffa dei sedili di una vecchia Panda. Una costatazione, invece, la merita Mario Ermanno Giovanardi che abbiamo scoperto ruba la stessa tintura per capelli di Aldo Biscardi.

Alessandra Amoroso si è travestita da Eva Kant, Emma continua imperterrita a vestirsi da hostess Alitalia. Per contestualizzarle manca solo un carro di carnevale.

Platinette quando si veste di nero è un attimo che fa subito notte, se poi si aggiungono anche i Matia Bazar si rischia la sensazione di essere rinchiusi in uno sgabuzzino.

Francesco Renga si è esibito con Scala & Kolacny Brothers non perché voleva dare una nuova versione alla sua canzone, ma per dare pan per focaccia ad Ambra flirtando con le coriste.

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