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Letta: “I diritti mi stanno a cuore ma ci sono temi più urgenti”

Non so voi, ma mai come in questo momento la situazione politica italiana mi preoccupa non poco. La cosa che più mi “infastidisce” è la non chiarezza generale. Oltre allo splendido monologo di Luciana Littizzetto, ieri sera Fabio Fazio ha intervistato il nuovo Presidente del Consiglio, Enrico Letta. Tanti i temi trattati, per fare chiarezza sugli obiettivi centrali del nuovo Governo. Va tutto bene, fino a quando non viene affrontato il tema dei diritti. “E’ un fuori programma”, afferma il nuovo premier.

La prima cosa da fare – chiarisce subito Letta – è cambiare la legge elettorale. “Questo non è il Governo ideale, quindi bisogna fare subito una nuova legge elettorale”. Ecco, sapere che questo Governo non rassicuri neanche il premier mi rende quantomeno più sereno. O almeno, mi fa pensare che siamo nelle mani di una persona che non ha completamente perso di vista la realtà. Soprattutto adesso, che il PD sembra essere sotto il perenne ricatto del PDL.

Altro tema trattato, l’IMU: “L’Imu non è un progetto di Berlusconi, il suo superamento faceva parte dei programmi di tutti e tre i partiti politici che sostengono il governo. Anche il Pd aveva il superamento come uno dei piani essenziali”. E adesso chi lo dice a Berlusconi che l’unico elemento della sua campagna elettorale è stato finalmente preso di mira anche dal PD? Quando l’ha saputo temo gli sia partito un pezzo di lifting. Se magari Bersani ne avesse parlato durante la campagna elettorale, forse adesso ci troveremmo in un’altra situazione.

 

Sullo Ius soli e sulla polemica tra il PDL e il ministro Kyenge, Letta frena decisamente: “E’ un tema molto delicato, vedremo se riusciremo a trovare un’intesa. Ma adesso ci sono altre cose più urgenti, come il finanziamento pubblico ai partiti e la riduzione dei costi della politica”. Ed è qui che sono finalmente sprofondato nel buio della realtà e ho aperto gli occhi. Una delle cose che non sopporto è quando si dice “ci sono cose più urgenti”, perché è un modo per sviare i problemi. Raggirarli, per non affrontare direttamente l’argomento.

E’ ovvio che ci sono problemi più urgenti in questo momento, ma da quando un Governo deve lavorare solo su un’unica direzione? Non esiste solo l’economia, la vita di tutti i giorni è fatta anche di temi sociali. Perché non si può lavorare contemporaneamente sia sulla crisi economica che sul campo dei diritti? Non riceverò mai risposta, ma una cosa è certa: anche in questo Governo, le Pari Opportunità restano solo un sogno.

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