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Sanremo 2010 come il pecorino sardo grattugiato su un bel piatto di frutta

Nono appuntamento del 2010 con le riflessioni di Riccardo Cresci, volto giovane, noto al pubblico di Sky Tg 24, riguardanti la televisione italiana. Oggi Riccardo commenta  l’esito del Festival di Sanremo 2010.

Mi sembra di essere scivolato dentro a un grande calderone. Un minestrone vario in una pentola stracolma, dove qualcuno dalle forme di un gigante, sta mescolando tutto ciò freneticamente. Gli ingredienti questa volta sono proprio tanti, c’è n’è una varietà disarmante, prodotti di ogni tipo si confondono tra i freschi e gli scaduti, ma lo chef a me sembra un tipo proprio strambo, con tristezza e un velo di rassegnazione assaggio sta minestra, il risultato? Brucia, un po’ troppo salata e quasi quasi la risputo, oppure la butto giù come una medicina ancora più amara del fiele e stringo i denti. Non lo so. Ora rifletto va.

La brodaglia un po’ riscaldata in un mix di ingredienti comunque vincenti si chiama “Festival della Canzone Italiana” per l’esattezza è il numero sessanta. Sessant’anni di Festival festeggiati nel peggior modo possibile, ma non tanto per i conduttori e gli autori che hanno regalato una freschezza ed una normalità come non succedeva da anni, parlo di un’atmosfera quasi irreale. Più che al Festival osannato della canzone Italiana, sembrava di essere alla fiera di paese più vicina a casa mia, mancavano solo i banchi delle noccioline, dello zucchero filato, poi tutto poteva essere una bella frittata già assaggiata, da affiancare come secondo piatto alla minestra.

Quest’anno tuttavia, ho deciso di trascorrere le mie vacanze in montagna, i laghi e i mari iniziano già a mettermi addosso un po’ di ansia. Sarà che l’amore preferisco consumarlo altrove, ma nei laghi proprio no, ma neanche in tutti luoghi, c’è tanto comoda casa mia con il mio bel lettone ad acqua, vado sul classico e sto pure a mollo.

Ha proprio ragione Adriano Celentano in una sua recente telefonata ad AnnoZero, certo tutte quelle pause di riflessione che si prende tra un discorso e l’altro può far salire su una certa angoscia, ma condivido i suoi silenzi, il Festival sembra morto e il prossimo anno tanti artisti storici potrebbero scappare, non si presenterà più nessuno.

Dobbiamo dire addio alla concezione di evento musicale con i cantanti vecchio stampo che si sono formati da soli, addio alle fatiche spese in sala di incisione per studiare anni e anni, addio ai sacrifici per imparare il più possibile dai grandi insegnanti. Ormai ecco serviti i talent show. Un bel panino farcito con pubblico, giuria, un pizzico di studio, polemiche a volontà, un’infarinata di televoto, carte e il gioco è fatto, siamo tutti sul palco dell’Ariston. Si, ormai il talento si è evoluto in una botta di fortuna, sei amato dai più giovani, ti televotano in flotte da duemilacinquecento a botta, urlano per te, si strappano i capelli e se sei un minimo telegenico, sei intonato, strizzi l’occhio, ammicchi con decisione muovendoti nel modo e nel posto giusto, ecco conquistata la vittoria!

Il successo facile ormai è diventato un luogo comune, un esempio sfavillante per le generazioni più piccole che non combatteranno più per un proprio obiettivo studiando e impegnandosi, preferiranno cullarsi sul trionfo dei propri beniamini per emularli in tv.

Partecipare ad un talent show, vincerlo o arrivarci in finale, non significa essere giunti al capolinea del proprio sogno, dovrebbe essere una spinta per sudare sempre di più e per crescere in un mondo artistico pieno zeppo di colleghi anche più bravi di te, con carriere lunghe e faticose nello zaino.

Dispiace veder finire tutto per un televoto, la gloria e le soddisfazioni non possono bruciare le tappe, potrebbero svanire nel nulla così velocemente come sono apparse.

E’ vero, sono il Re del moralismo quest’oggi, nel minestrone di cui parlavo c’erano anche gli “Amici” e i “Fattori X”, ma non ce l’ho con loro, anzi, abbasso solo lo sguardo sul sistema che non premia più i principi, ma che inneggia soprattutto i Principi di casa nostra! In Italia ora va così, il pubblico ti vota se gli stai simpatico, non importa che carriera hai dietro e se la tua canzone ha un testo che spacca, l’importante è che commuovi il cuoricino di chi dietro la telecamera ti osserva.

Antonellina Clerici è stata brava, seppur con i suoi vestitoni svollazzanti ha sempre reso normale questo evento mediatico fin troppo osannato e forse in modo esagerato. La tradizione quest’anno non ha vinto, sono state premiate le polemiche e il superfluo, troppa leggerezza in un contesto già troppo poco condito da altre vanità e vacuità. Poca sostanza e troppe calorie in questa minestra, con poche proteine e tanti, troppi grassi in eccesso. Dove una tragedia come quella di Termini Imerese c’entrava come il pecorino sardo grattugiato su un bel piatto di frutta.

Ora, chissà nel 2011 cosa mai accadrà, mi aspetto una supersfida all’ultimo colpo di televoto tra gli “Amici di X Factor” al completo, ma stavolta la Direttrice d’orchestra dovrà essere per forza e solo lei, Maria la Sanguinaria nostra tivù pensaci tu!

Cresci con Riccardo continua…

8 commenti su “Sanremo 2010 come il pecorino sardo grattugiato su un bel piatto di frutta”

  1. Signor Cresci,
    gli stessi che votano poi acquistano i cd! Si guardi le classifiche album e mi dica che fine hanno fatto i cantanti che desiderebbe vedere lei vincitori!

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  2. Ah questo e’ vero sono quelli che ne acquistano anche 5 alla volta per nasconderli sotto il letto alla mamma e papa”’ e vantarsi poi nei blog .di sicuro..
    Forse sei tu che non guardi le classifiche perche’ non ti dice niente il nome di Laura Pausini Renato Zero Tiziano Ferro Ligabue Vasco Rossi Fiorella Mannoia Francesco Renga e potrei continuare ancora per un ora….
    Forse e’ arrivato il momento di darsi una regolata e di cominciare a dare il giusto valore alle cose e non solo all’arroganza e ai facili e pompati successi…
    Sono pienamente d’accordo con l’articolo se non si era capito.

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  3. A me non sembra proprio che gli stessi che votano poi acquistano CD! Federico ma vivi in Italia tu?? Il trio comandato da Pupo non si è neanche classificato tra le vendite in Italia!!! Valerio Scanu non è neanche a metà! Solo Marco Mengoni riesce a stare in vetta… Quindi Federico Rusic dovrebbe rivedere bene le classifiche degli album prima di commentare un articolo.
    Ottima osservazione Riccardo. La penso come Lei. La leggo molto spesso e mi piace cosa dice.

    OLI

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  4. @ Oli:
    @ paolo:
    attaccarsi a filiberto è proprio stupido. federico ha ragione: il nostro valerio, ma anche alessandra, noemi, marco, (senza dimenticare Marco Carta e Giusy ferreri) sono tutti in classifica. Forza Valerio e non ascoltare gli invidiosi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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  5. CLASSIFICA FIMI UFFICIALE

    TOP TEN CLASSIFICA ALBUM ITALIANI
    1 MARCO MENGONI (EX TALENT)
    4 ALESSANDRA AMOROSO (EX TALENT)
    5 VALERIO SCANU (EX TALENT)
    6 MALIKA
    8 SONOHRA

    TOP TEN SCARICATI
    1 NOEMI (EX TALENT)
    2 MALIKA
    3 MARCO MENGONI (EX TALENT)
    4 ARISA
    5 POVIA
    6 VALERIO SCANU (EX TALENT)
    7 IRENE GRANDI
    8 JOVANOTTI
    9 CRISTICCHI

    Non ci sarebbe da aggiungere altro. Certo: il più vecchio è Jovanotti. Certo chi vota gli ex talent (Emanuele Filiberto non ha fatto talent!!!!!!) non compra gli album e non scarica le canzoni. Non so leggere…

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  6. Infatti vendono solo i Talent. Ma saranno tutte meteore caro Federico… Concordo con questo post, non c’è più posto per gli artisti di una volta!
    Chi vota questi tipi, secondo me compra anche e soprattutto scarica. Le ragazzine vanno matte per Valerio Scanu. Chissà perchè-….
    Mi piaceva di più Cristicchi e Irene Grandi..
    Filiberto è incommentabile ragazzi! Per cortesia.

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  7. su Pupo & co. lo stesso Pupo aveva detto che non ci sarebbero stati cd o singoli in vendita…
    ecco perchè non esce in classifica…
    è vero le ragazzine che votano sparano cifre pazzesche…
    nemmeno Carta l’anno scorso arrivò alle vette… io mi ricordo che negli ultimi 10 anni gli unici arrivati primi in classifica dopo la vittoria sanremese sono stati Elisa nel 2001 e Renga nel 2005 vendendo più di 250 mila copie di singolo e di album!
    l’ultima sparata grossa che ho letto dalle fans di Carta è stata che loro come numero di fans superano i 500.000 0_0
    bisogna inegnare a queste ragazzine intanto un po’ di matematica,e poi l’educazione non solo di vita ma anche MUSICALE!

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  8. NON COMPRERO’ MAI UN SINGOLO DI VALERIO SCANU!!!! INASCOLTABILE. CERCO DI NON OFFENDERE NESSUNO E DI CONDIVIDERE IL PENSIERO ALTRUI. MA COME SI FA A SENTIRE CERTE CANZONI? MA CHE SANREMO DOBBIAMO ASPETTARCI IN FUTURO??? MA. DOPO LE CARTINE VI PREGO NO LE SCANINE. RIDATECI LA VERA MUSICA ITALIANA. CHE POSSA ESSERE IL LIGA, JOVA, EROS. ALMENO LORO CANTANO E COMUNICANO QUALCOSA. NON IMITANO CANZONETTE.

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