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Red Hot Chili Peppers: il documentario inedito in Italia

I 28 pezzi del doppio Stadium Arcadium uscito da quasi due anni, continuano a generare frutti oltre ad aver messo in stand-by per un anno la band. L’ultimo arrivato si chiama Red Hot Chili Peppers: Untitled Documentary, pesa più o meno un’ora e si ascolta su grande schermo. Si sviluppa attorno a tre singoli estratti dal doppio, un backstage sulla preparazione dei tre video Dani California, Tell me baby e Hump De Bump.


Della signorina Dani già sapevamo qualcosa, tanto che a Tony Kaye, regista del video, sono bastate qualche nota della canzone per entrare in sintonia col gruppo dicendo “Ok! I’ve got the concept!” tra la sorpresa dei 4 Red Hot. Vero o falso che sia l’antefatto, la modalità del video non è originalissima tuttavia l’effetto finale è buono. Il concept, forse in realtà già pronto e solo in attesa di 4 soggetti dementi al punto giusto, è l’attraversamento del look musicale a partire dal rock anni 50 pre Elvis, passando dal rockabilly, toccando punk, glam, british invasion, rock psichedelico, metal.
Il secondo backstage riprende le registrazioni di Tell me baby. Qui, i registi Jonathan Dayton e Valerie Faris hanno innescato un meccanismo da candid camera per ottenere un effetto reale ed elettrico. Hanno organizzato una seduta di casting per cantanti, chitarristi, bassisti e batteristi, mandavano in playback il pezzo dei Red Hot e i “provinanti” dovevano dare il meglio di loro nello spazio di un minuto. Si trovano quindi a godersi il loro minuto di gloria da soli davanti a una telecamera e quando meno se lo aspettano entrano nello stanzino di registrazione Flea e company! Eccoli quindi scattare in risate isteriche, scariche di adrenalina pura e suonare con i Red Hot!
Nell’ultimo video del documentario inedito in Italia, la comitiva si sposta a New York con Hump De Bump, regia di Chris Rock, proprio quello di Everybody hates Chris. Durante un block party, una festa di quartiere, compaiono loro con due bei particolari: Kiedis indossa uno strepitoso e lercio apparecchio con denti finti e Flea si presenta con la divisa dei Lakers. Un po’ come andare in curva del Milan con la maglietta di Ibrahimovic.
Dimensione aperta quindi, girato totalmente in esterni con una bella sfilata di cliché come i vecchi neri che giocano a carte, il playground, le salsicce per strada, le bambine che saltano la corda e forse mancava solo la scena dell’idrante aperto per completare la brochure.
Red Hot Chili Peppers: Untitled Documentary è un onesto backstage girato e prodotto da David Hausen, può contare senza dubbio sulla presenza scenica dei fantastici quattro elementi e dura poco. E questo è importante, molto importante.

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