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Recensione: Sogni e delitti – La descrizione del senso di colpa

La sindrome di Cassandra (che riprende il nome dal mito greco) è una patologia che porta il paziente a prevedere sempre situazioni avverse sul futuro proprio e altrui.
Cassandra’s Dream, l’originario titolo del nuovo film di Woody Allen, Sogni e delitti, è una pellicola sullo stato mentale dei protagonisti, è un’analisi psicologica dell’accettazione dell’omicidio a trecentosessanta gradi.
Terry (Colin Farrell) e Ian (Ewan McGregor) sono due fratelli, che hanno bisogno di soldi per riuscire a realizzare i loro sogni. Entrambi credono nel destino, entrambi giocano d’azzardo, chi alle corse dei cani o giocando a poker, e chi con le donne (pronto a puntare sul tavolo della vita tutto ciò che ha). L’occasione capita quando, un ricco Zio D’America, riesce a convincerli ad ammazzare una persona che potrebbe creargli qualche grattacapo, in cambio del denaro tanto sognato, capace di realizzare ogni desiderio.


Woody Allen gira un altro film in terra inglese, dirigendo un cast di bravissimi attori (oltre a Farrell e Mc Gregor, ottima l’interpretazione da mafioso di Zio Howard Tom Wilkinson), e si concentra sulla descrizione dei due modi differenti di vivere il senso di colpa di un omicidio: il primo, Ian, freddo e calcolatore (il suo obiettivo è quello di conquistare il cuore di un’attrice di teatro molto sensuale), titubante solo all’inizio e in seguito pronto pure ad ammazzare il proprio fratello (lo farà?), il secondo, Terry, impreparato al compito che deve portare a termine, in seguito incapace di superare il trauma dell’assassinio commesso.
Il film descrive alla perfezione tutti gli aspetti che possono insinuare dubbi in due killer dilettanti: le belle parole che spende il padre sui figli, la possibile gravidanza della fidanzata (nel caso di Terry), la conoscenza diretta e l’empatia che si può provare per la vittima predestinata (Martin Burns è patito di poker ed è figlio di un gestore di ristorante), la telefonata della madre novantenne della vittima ascoltata in segreteria, la certezza di dover eliminare un innocente.
Un omicidio cambia la vita. Anche in questo caso le strade si divino: uno dei due fratelli è felice di cambiare la sua vita, pronto a raggiungere la condizione sociale tanto desiderata, l’altro vive nel rimorso e se prima erano i debiti ad attanagliarlo ora è il passato che non gli dà pace, facendogli perdere quell’equilibrio molto fragile, fatto di un semplice lavoro di meccanico e una fidanzata amata, che era riuscito a costruirsi col tempo.
I sogni notturni sono incubi veritieri, presagi, quelli diurni sono fatti ad occhi aperti, ingannevoli e forvianti. Per Terry l’incubo si trasforma in realtà, per Ian il sogno non si concretizza. Se Icaro, che per raggiungere il sole si bruciò le ali, i due fratelli del film per raggiungere il loro obiettivo vengono accecati dalla speranza (Terry più volte prevede il fallimento dell’operazione, più volte vuole tirarsi indietro, ma non lo fa) devono pagare prezzo. Se c’è un destino non si può cambiare e nel finale lo stesso fato sceglierà quale sia la giusta conseguenza al loro atto.
Concludendo: Sogni e delitti è un film d’autore, un film consigliato a tutti coloro che vogliano vedere qualcosa di estremamente profondo, che vogliano assistere alla psicanalisi dei personaggi per psicanalizzare se stessi.

5 commenti su “Recensione: Sogni e delitti – La descrizione del senso di colpa”

  1. Ottima recensione! Devo dire però che il film mi ha un pò deluso, da Allen mi sarei aspettato un ulteriore guizzo della sua genialità.In alcune parti la pellicola appare un pò scontata e noiosa, tranne che nel finale ovviamente!

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