Recensione: Rush Hour 3 – Un film da non prendere sul serio

 

Rush Hour 3 è un film da non prendere sul serio che non si prende sul serio. E’ già un gran pregio.

Se poi guardiamo gli attori principali in faccia, Jackie Chan (Terremoto nel Bronx, lo smoking) e Chris Tucker (Jakie Brown), e i loro balletti improvvisati, non possiamo non apprezzare il film per quello che è: un film d’azione divertente.

La storia: il detective Carter (Tucker) e l’ispettore cinese Lee (Chan), devono risolvere un complotto di livello mondiale, che ha il suo inizio a Los Angeles e la sua conclusione a Parigi. In mezzo, una pericolosissima famiglia cinese delle Triadi, un po’ di scontri a fuoco, qualche combattimento di arti marziali, qualche gag simpatica e una storia che scorre piacevolmente per tutti i novanta minuti.

Recensione: Hitman l’assassino

 

 

Hollywood torna a pescare nel vastissimo mondo dei videogiochi e dopo Final Fantasy, Doom, Silent Hill, Resident Evil e Tomb Rider, solo per citarne alcuni, è uscito nei cinema italiani il film diretto da Xavier Gens, Hitman – L’assassino.

Il film narra, in breve, di un agente pelato e con il codice a barre tatuato sul cranio, l’agente 47, che per tutta la storia, che dura tre mesi e che viene riassunta più o meno in 90 minuti, deve fuggire dai suoi colleghi e dal governo russo dopo essere stato incastrato alla fine di una delle sue missioni da killer. Come se non bastassero i nemici, c’è pure l’Interpool che lo cerca.

Il regista, Xavier Gens, alla sua prima vera opera importante, almeno a livello commerciale, non ha avuto grandi problemi a trasporre la saga del videogiochi di Hitman in pellicola cinematografica, affidandosi alle ambientazioni e alla colonna sonora del gioco (l’Ave Maria di Schubert), alla facile caratterizzazione dei personaggi e al genere d’azione preponderante in tutta la durata del film.