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Cartoni animati story – 2 – Occhi di gatto

Prendete tre avvenenti ragazze e date loro da gestire un bar (non un Pub, quello è il Coyote Ugly). Ora prendete un poliziotto bamboccione, gentile e innamorato perso di una di loro tre. Aggiungete che le ragazze, di nome Kelly (con la tutina Viola), Sheila (con la tutina blu) e Tati (con la tutina arancione), devono trovare loro padre scomparso rubando le sue opere d’arte dalle collezioni di tutto il mondo e otterrete Occhi di gatto, il cartone animato di cui vi parlo oggi per Cartoni animati story.

Nato nel 1981 come manga dall’idea del giapponese Tsukasa Hojo con il nome Cat’s Eye e trasformato nel 1983 in cartone animato, arriva nello stesso anno nel nostro Paese e viene trasmesso da Italia1.

Le 2 stagioni complete, rispettivamente formate da 37 e 36 episodi, diventano famose e amate da tutti i ragazzi degli anni ’80 che hanno avuto la possibilità di vederle replicate più e più volte.


Cosa mi è rimasto impresso di Occhi di gatto? Sicuramente le tre bellissime ladre che avevano dalla loro grande malizia, furbizia e agilità (come direbbe Cristina D’Avena: tre ragazze bellissime, tre sorelle agilissime…); le urlate del capo di Mattew; il signor Marloss che aiutava le gatte a ritrovare le opere del padre, la collezione Heintz, senza approfittare mai di loro (nemmeno un tentativo in 73 puntate!Era gay?); i biglietti da visita che non ho mai capito dove li stampassero (non solo ma erano taglienti e si incastravano sempre benissimo nei solchi per terra o nelle crepe dei muri), anche perché nessuna delle tre ha mai detto una volta di aver l’hobby per la grafica e non ho nemmeno mai sentito dire:”Tati passa da Marloss che ha preparato i biglietti!”.

Mi son sempre chiesto perché Mattew venisse stipendiato dalla polizia se non riusciva nemmeno ad accorgersi che una delle gatte era la sua fidanzata (1 – è preoccupante anche a livello di coppia; 2 – le lettere non erano scritte mica al computer; 3 – non indossava una maschera e guardando la fisionomia doveva accorgersi che era identica) e come mai la sua assistente, la detective Alice (quella acidona con gli occhiali) non fosse mai stata promossa alla faccia di quell’idiota che spifferava ai quattro venti i sistemi antifurto e la dislocazione delle forze di polizia dell’obiettivo che andava a difendere (così siamo bravi tutti a fare i ladri!).

Concludendo: un cartone animato che propone belle ragazze in tuta, tutte specializzate in qualcosa, Kelly è la mente, Sheila è la ladra esperta di casseforti, Tati è costruttrice di modelli e pilota di aerei ed elicotteri (se! Vabbè! Così giovane e abile che nella vita gestisce un bar e un gattino invece di essere stipendiata dal governo giapponese? Poco credibile, ma affascinante.), fa concorrenza per innovazione a Lupin III, anche se quest’ultimo ha dalla sua donne sempre nude o seminude, uno del gruppo fumatore incallito e il gruppo intero fatto da ubriaconi.

Le storie raccontate in ogni episodio sono magari troppo ripetitive (vincono sempre loro e a Mattew, se va bene, rimane qualche altro criminale da portare dentro, non per merito suo ma della banda occhi di gatto), però si differenziano per la loro creatività delle ragazze nel compiere il furto e son ricche di gag simpatiche dove il buon vecchio investigatore ha sempre la peggio con Sheila.

Ora, siate sinceri: siete sicuri che se vi pagassero per fare quello che vi piace senza per forza riuscirci, per girare il mondo alla ricerca di una banda e vi dicessero che la vostra ragazza è la seducente Sheila, dicevo, siete proprio sicuri che considerereste Mattew uno sfigato?

Sigla Occhi di gatto

7 commenti su “Cartoni animati story – 2 – Occhi di gatto”

  1. Devo correggermi, grazie ad una segnalazione fatta da una nostra lettrice: le serie sono formate rispettivamente da 36 e 37 puntate! Chiedo scusa

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